Roma, la scritta "Ministero della guerra" comparsa sotto al Miur

Roma, la scritta "Ministero della guerra" comparsa sotto al Miur Al termine del corteo ‘No Meloni day', partito da Piramide, a Roma, una volta arrivati al Ministero dell’istruzione e del merito gli studenti dei Collettivi Studenteschi Romani hanno lasciato per terra una scritta che recitava: ‘Ministero della guerra’. Gli studenti hanno manifestato la propria contrarietà alle politiche del ministro Valditara e della ministra Bernini, in particolar modo contro l’alternanza scuola lavoro. (Liberoquotidiano.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – Contestare la politica del governo e appoggiare la causa palestinese. Sono questi i due grandi temi per cui oggi, gli studenti di molte città italiane, sono scesi in piazza per lo sciopero nazionale organizzato dall’Unione degli Studenti, Link -Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. (Dire)

Dal fantoccio bruciato in piazza con il volto del ministro dell’Istruzione Valditara ai cartelli insanguinati con gli esponenti del governo, fino agli scontri con la polizia che a Torino ha portato 15 agenti in pronto soccorso. (Open)

Gli studenti che manifestano a Torino hanno raggiunto il Museo del Cinema e sono entrati nella Mole Antonelliana esponendo al primo piano dell'edificio lo striscione 'Le scuole sanno da che parte stare, contro il governo e genocidio'. (ilmessaggero.it)

Meloni-Schlein, nuovo scontro sugli studenti: «Basta violenze contro la polizia». «Condanniamo, ma lei risponda al telefono»

Roma, 15 nov. (Agenzia askanews)

Oggi migliaia di studenti in piazza in tutta Italia contro le politiche del governo Meloni in quello che è stato definito No Meloni Day. No Meloni Day, studenti in piazza contro le politiche del governo: tensioni a Torino, agenti feriti Manifestazioni studentesche contro le politiche del Governo oggi in tutta Italia in quello che è stato definito No Meloni Day. (Fanpage.it)

La premier torna all'attacco dopo il corteo di oggi: «Spero che certa politica smetta di giustificare queste violenze» (Open)