Giurato Numero 2, la recensione del film di Clint Eastwood

C’è un’inquadratura, verso il finale di Giurato Numero 2, che, senza preavviso, ci ricorda un altro commiato eastwoodiano di quasi trent’anni fa. È quello di Mezzanotte nel giardino del bene e del male, dove la statua della Bird Girl sovrastava il cimitero di Bonaventure a Savannah, in Georgia, testimone di una cinica parabola su quanto la giustizia non possa essere sempre all’altezza della verità e viceversa. (cinematografo.it)

Ne parlano anche altre testate

Giurato numero 2, recensione: hai capito quant’è in forma il vecchio Clint Eastwood? C’è chi lo dava per morto artisticamente, tra cui il suo distributore statunitense che ha tentato di mandare Giurato numero 2 direttamente in streaming. (Gamesurf)

“La giustizia è verità in azione” Justin sta per diventare padre. Mentre la sua compagna sta affrontando le ultime settimane di una non semplice gravidanza, Justin viene chiamato a fare il giurato in un processo per omicidio: si renderà ben presto conto di aver ucciso lui incidentalmente la giovane vittima, investendola con la macchina in una buia notte di pioggia, e tenterà di scagionare l’imputato, un innocente che per la giustizia pare già condannato. (quinlan.it)

Il prossimo 14 novembre uscirà in Italia l’ultimo film di Clint Eastwood, ma la maggior parte di voi non lo sa. Lo scorso primo novembre ha debuttato nei cinema degli Stati Uniti, e anche lì è rimasto per i più un segreto. (L'HuffPost)

Giurato numero 2, sinossi Un legal drama da manuale - dal 14 novembre in sala con Warner Bros. Guarda con attenzione alla zona grigia, a tutto ciò che accade tra il bianco e il nero della vita quotidiana, e si spera che vi faccia pensare a cosa fareste voi nei panni del protagonista». (leggo.it)

“O mente che scrivesti ciò ch’io vidi / qui si parrà la tua nobilitate”. Lo scrive Dante nel secondo canto dell’Inferno, e da domani tocca a noi: pubblico italiano, esce Giurato numero 2 – il nuovo film diretto da Clint Eastwood – e qui si parrà la tua nobilitate. (la Repubblica)

Rielaborava la partitura teatrale del 1954 che Rose aveva già portato in tv per la CBS, ma a consegnarla alla storia sono stati il talento eccezionale e la passione civile di un Lumet trentatreenne al suo esordio nella regia e di Henry Fonda, che oltre a interpretare il “giurato n. (Domani)