Harris e Trump, c'è posta per voi: il voto 'a distanza' decisivo?

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Quattro anni fa l'America e il mondo intero dovettero aspettare cinque giorni prima della proclamazione della vittoria di Joe Biden, con tutte le conseguenze che ne derivarono. Ma quest'anno, scommettono esperti interpellati da The Hill, i risultati delle elezioni in cui si sfidano Donald Trump e Kamala potrebbero arrivare più velocemente, anche se molto probabilmente non nella notte elettorale. Il voto per posta, cosa è successo nel 2020 e cosa cambia "Le cose potranno essere diverse, non voglio pronunciare le ultime parole famose, ma sarei sorpreso se il processo fosse lungo come nel 2020", afferma Qinn Yeargin, docente della Michigan State University, ricordando che nelle elezioni del 2020 c'è stata una percentuale record di voto per posta, a causa del Covid, e gli Stati chiave non erano pronti a gestirlo. (Adnkronos)

Ne parlano anche altri media

Si confrontano Mark Landler, già corrispondente del New York Times dalla Casa Bianca e oggi a capo della redazione di Londra del quotidiano americano, il direttore responsabile dell’edizione italiana del New York Times International Mario Platero e l’editorialista del Corriere della Sera Federico Rampini in collegamento da New York. (Corriere TV)

Molti stati dell’Unione, dopo le elezioni del 2020, hanno varato leggi per semplificare e favorire il voto anticipato che, secondo gli amministratori locali, non solo facilita il processo elettorale, ma è anche molto meno costoso. (La Voce di New York)

Kamala Harris e Donald Trump nei sette stati in bilico sono praticamente appaiati con il tycoon avanti in Georgia e Arizona mentre Harris sta recuperando in Michigan, Nevada e Wisconsin. I vantaggi sono tutti entro il margine di errore per cui la corsa è davvero aperta. (ilmessaggero.it)

Il contrordine di Trump sul voto anticipato sta dando i suoi frutti. E ora Harris suda freddo

Quasi due terzi degli elettori (poco meno di 50 milioni di persone) hanno optato per il voto anticipato per sostenere il loro candidato preferito alle elezioni Usa del 5 novembre. (Sky Tg24 )

(di Renato Scarfi ) Non stupisce, quindi, che cresca l’attesa per un evento che potrebbe avere profonde implicazioni per le future relazioni internazionali e per gli equilibri mondiali. (Difesa Online)

Quando, in estate, la vicepresidente Kamala Harris ha raccolto il testimone di Joe Biden, lanciando la sua campagna presidenziale, alcuni analisti avevano avvertito i democratici: attenzione, lo slancio di queste settimane è temporaneo, guai a sottovalutare la capacità di ripresa di Donald Trump (L'HuffPost)