Il governo francese presenta la legge di bilancio. Patrimoniale per i ricchi, più tasse sulle grandi aziende e 40 miliardi di tagli

Giovedì il governo francese, guidato Michel Barnier, ha presentato in Parlamento l’impegnativa legge di bilancio che deve riportare il deficit su valori più prossimi ai limiti previsti dai vincoli europei. L’intenzione è di abbassarlo al 5% del Pil, a fronte del 6,1% atteso (7% senza interventi). Il valore della manovra francese è quindi imponente, di 60,6 miliardi di euro, per due terzi si tratta di tagli alle spesa, per i riminanti 20 miliardi di aumento delle tasse sulle grandi aziende, sulle persone più ricche (con una patrimoniale) e sull’energia. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

Ma per il savoiardo ex caponegoziatore Ue per la Brexit la strada di una mediazione è tutta in salita. L'obiettivo di Barnier è riportare il deficit al 5% del Pil nel 2025, con la promessa di scendere sotto alla soglia Ue del 3% nel 2029. (Corriere del Ticino)

Il nuovo premier di destra ha svelato ieri una manovra che punta a tagliare 60 miliardi di deficit, uno sforzo inedito per la Francia. Nel suo discorso programmatico, Barnier aveva allertato sulla “spada di Damocle” dei conti pubblici, sotto la sorveglianza … (la Repubblica)

Quando ci lamentiamo per i treni che si rompono o non arrivano, i pronto soccorso nel caos, i tempi biblici per fare un esame medico gratuito, le buche nelle strade, le scuole in pessime condizioni, oppure gli argini dei corsi d’acqua che non reggono l’impatto del cambiamento climatico dovremmo sempre tenere presente che esistono due ordini di responsabilità: il primo è riconducibile alla buona o cattiva gestione, e qui si possono chiamare in causa legittimamente i ministri, i governatori, gli amministratori locali, il livello di preparazione della burocrazia e del capitale umano di un territorio; il secondo è un po’ meno ampio, e porta diritto al tema delle risorse. (Avvenire)

Francia, deficit esploso al 6,6%: l’ex ministro Le Maire aveva annunciato il 4,4%. “Nascosti i dati”. E Barnier annuncia lacrime e sangue

Cosa rimarrebbe di un sistema di spesa pubblica come quello francese con un taglio di 60 miliardi di euro nel 2025, tra riduzioni di budget e nuove imposte? Solo rovine. (ComplianceJournal.it)

La sinistra parte all’attacco contro l’austerità nei servizi pubblici, il Rassemblement National difende i pensionati, i partiti che dovrebbero sostenere il governo perché ne fanno parte – l’area Macron e la destra dei Républicains – si sono precipitati a criticare i previsti aumenti delle tasse. (il manifesto)

Un’inchiesta di France Tv rivela oggi che documenti interni del ministero francese dell’Economia avevano allertato già un anno fa sul deficit pubblico che stava andando fuori controllo. (Il Fatto Quotidiano)