Mattarella: «Io arbitro, fuori dalla contesa politica. Ho promulgato leggi che ritengo sbagliate. I poteri dello Stato non sono fortilizi contrapposti»

«Io sono un arbitro, al di fuori della contesa politica. Ma il compito del Capo dello Stato è quello di ricordare a tutti i limiti entro cui operano». A dirlo è stato oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rispondendo agli studenti durante la cerimonia per i 25 anni dell'Osservatorio giovani editori. «Essere arbitro significa sollecitare al rispetto delle regole tutti gli altri organi costituzionali dello Stato e significa ricordare a tutti i limiti delle proprie attribuzioni e delle sfere in cui operano» ha detto Mattarella. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Questo - tiene a sottolineare agli studenti durante la cerimonia per i 25 anni dell'Osservatorio giovani editori -. Il suo compito infatti è "quello di ricordare a tutti i limiti entro cui operano". (Liberoquotidiano.it)

Un evento che segna le celebrazioni per i 25 anni dell’Osservatorio stesso. E dell’intelligenza artificiale dobbiamo certamente cogliere i vantaggi perché è un ‘opportunità. (LA NAZIONE)

«Sì, ho adottato decisioni che non condivido, è capitato più volte, il presidente promulga leggi ed emana decreti, ma ha delle regole che deve rispettare». Intervenuto al Salone delle fontane all'Eur, a Roma, all'evento per i "25 anni dell'Osservatorio permanente giovani-editori" il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha risposto per mezz'ora alle domande dei tanti (circa mille) giovani presenti in platea, toccando vari temi di stretta attualità. (Avvenire)

Informazione: Ceccherini, 'investiamo su intelligenza umana per pensiero critico'

Il presidente promulga leggi ed emana decreti e più volte ho promulgato leggi che non condividevo, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma sono approvate dal Parlamento e ho il dovere di farlo. "In quasi 10 anni è capitato più volte. (La Provincia di Cremona e Crema)

Andrea Ceccherini festeggia i venticinque anni dell’Osservatorio permanente Giovani-Editori, riuscendo a fare parlare il presidente Sergio Mattarella per 55 minuti del suo mestiere di presidente della Repubblica con sei studenti: Elena Bartolini di Castelfidardo, Marco Veneziano di Cairo Montenotte, Caterina Mess… Mille studenti lo applaudono. (la Repubblica)

"In un tempo in cui molti investono sull'intelligenza artificiale, noi in Osservatorio permanente giovani-editori vogliamo investire sull'intelligenza umana, per tenere l'uomo al centro e la tecnologia al suo servizio. (Civonline)