L'ex ministro palestinese Atef Abu Saif: "A Gaza Israele uccide anche la storia"
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" Strade, edifici e giardini di cui ho memoria non esistono più", racconta lo scrittore e politico Atef Abu Saif. E all'Italia dice: "Astenersi all'Onu è sostenere l'occupazione" Testimone senza volerlo. La mattina del 7 ottobre 2023, lo scrittore e politico palestinese Atef Abu Saif si trovava a Gaza per quella che avrebbe dovuto esse una visita di qualche giorno. Ministro della Cultura dell’Autorità nazionale palestinese fino allo scorso aprile, nato a Jabalia, nel nord della Striscia, ma residente a Ramallah, era arrivato nell’enclave per celebrare la Giornata del patrimonio palestinese e visitare alcuni familiari. (lavialibera)
Ne parlano anche altre fonti
«Si tratta di un genocidio, come affermano da mesi i principali studiosi e le istituzioni. I funzionari israeliani parlano chiaramente delle loro motivazioni per eliminare la popolazione di Gaza, per rendere impossibile la creazione di uno Stato palestinese e per appropriarsi della terra. (il manifesto)
E sono numeri che non tengono conto di coloro che sono stati uccisi dalla mancanza di cibo, dalle infezioni, da malattie e ferite non curate negli ospedali distrutti. Solo nell’ultima settimana la cosiddetta “unica democrazia del Medio Oriente” ha commesso almeno cinque stragi con più di cento morti, ha messo fuori legge l’UNRWA, ossia l’unica agenzia internazionale che garantisce gli aiuti umanitari ai civili palestinesi, e continua ad assediare centinaia di migliaia di persone nel nord della Striscia di Gaza impendendo loro di ricevere ogni bene di prima necessità, cibo e acqua compresi. (L'INDIPENDENTE)
Così inizia la lettera firmata da oltre mille scrittori e professionisti dell’editoria che chiedono il boicottaggio delle istituzioni culturali israeliane che “sono complici o sono rimaste osservatori silenziosi dell'oppressione schiacciante dei palestinesi”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L’”escalation” di violenza e morte in Medio Oriente è cominciata dall’invasione dei terroristi di Hamas nel Sud di Israele, oltre il confine militarizzato con Gaza. Era il 7 ottobre 2023, un punto di “frattura” e di non ritorno per il Medio Oriente. (Gazzetta D'Asti)