«Accetto la sconfitta ma la battaglia continua»
Reuters «Accetto la sconfitta ma non mollo la battaglia». Con queste parole la democratica Kamala Harris ha rotto il silenzio seguito alla schiacciante la vittoria di Donald Trump. Salita sul palco della Howard University di Washington ha ringraziato la sua famiglia per esserle stata accanto durante la campagna, il governatore del Minnesota, Tom Walz, scelto come suo vice, e il presidente Joe Biden (Avvenire)
La notizia riportata su altre testate
Trasferita in Canada con la madre e la sorella Maya, tornò a San Francisco per laurearsi in legge. La candidata democratica ha 60 anni, nata in California. (Tiscali Notizie)
Se avesse rinunciato prima, spiegano fonti interne al partito, i democratici avrebbero potuto organizzare primarie competitive per selezionare un candidato più preparato, dotando il partito di tempo sufficiente per una campagna energica e autonoma contro Trump. (ilgazzettino.it)
Davanti al popolo democratico, soprattutto giovani universitari e volontari della sua campagna che hanno riempito il campus della Howard University, storico ateneo afroamericano di Washington, ieri pomeriggio Kamala Harris ha concluso con un discorso breve e vigoroso la sua avventura elettorale. (Corriere della Sera)
Ci si ritrova in un bar, si beve birra, si mangia pizza, fino all’arrivo dell’esito dell’ultimo stato. I seggi a New York sono rimasti aperti fino alle 21, le 3 del mattino in Italia, ma molti altri Stati hanno chiuso le urne alle 19. (Vanity Fair Italia)
NEW YORK – «È un disastro di proporzioni bibliche. Un tempo c’erano i democratici di Reagan, ora ci sono i democratici di Trump». (la Repubblica)
E Kamala Harris pare andata anche peggio di Hillary Clinton che almeno si era aggiudicata il voto popolare: la vicepresidente Usa non l’ha spuntata nemmeno in quello. Il soffitto di cristallo «più duro e più alto» resta intatto. (Corriere della Sera)