Onu: conflitto in Darfur catastrofico, colpiti civili e operatori umanitari
Secondo un rapporto sul Sudan delle Nazioni unite pubblicato venerdì 20 dicembre almeno «780 civili sono stati uccisi nell’ultimo periodo a el-Fasher», diventata l’epicentro del conflitto che vede contrapposte le Forze armate sudanesi (Fas), guidate dal generale Abdel Fattah Al-Burhan, e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf) del generale Mohammed Hamdan Dagalo. Con oltre due milioni di abitanti – di cui 800mila profughi – el-Fasher è l’unica capitale dei cinque stati del Darfur a non essere nelle mani dei paramilitari delle Rsf e in questi mesi è diventata il principale centro di rifugio dei profughi e di raccolta degli aiuti umanitari, in un’area duramente colpita dalla carestia. (il manifesto)
Se ne è parlato anche su altre testate
Le continue violenze dei Janjawid. Va ricordato che l’RSF è un gruppo paramilitare sudanese precedentemente gestito dal governo centrale del Sudan e prevalentemente composto dalle famigerate milizie Janjawid, che hanno lottato per conto dell’esecutivo di Khartoum, ai tempi in cui al potere c’era Omar Hasan Ahmad al-Bashir, durante la sanguinosissima guerra in Darfur (la Repubblica)
ROMA – L’organizzazione medico-umanitaria, Premio Nobel per la Pace, Medici Senza Frontiere (MSF) sta intensificando le attività a Renk, in Sud Sudan, e negli insediamenti informali lungo il confine a seguito del massiccio arrivo di decine di migliaia di persone in fuga dalla guerra in Sudan. (la Repubblica)
In questo drammatico scenario si contrappongono l’esercito regolare guidato dal generale Abdel Fattah Abdelrahman Al-Bourhane, ai paramilitari, ex “braccio rapido” delle forze governative, le Fsr ovvero Forze di supporto rapido, guidate dal ex alleato, il generale Mohammed Hamdan Daglo, conosciuto come Hemetti. (L'Opinione)