Netanyahu e Zelensky, alleati controversi
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Che la misura fosse ormai colma, bastavano i numeri a certificarlo: 42mila palestinesi morti, compresi 18mila bambini, in un anno di guerra – pardon, di invasione militare israeliana nella Striscia di Gaza – quale bilancio evidentemente sproporzionato della risposta di Tel Aviv al vile attacco di Hamas del 7 ottobre dell’anno scorso. Un Guido Crosetto che non cela la sua preoccupazione si presenta in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l’attacco dell’esercito israeliano alle basi Unifil nel sud del Libano. Il ministro della Difesa, solitamente poco incline a tenere conferenze stampa, fa capire che si tratta di una situazione senza precedenti per cui serve il consiglio e l’aiuto di tutti. Con sguardo cupo e teso, Crosetto condanna Israele in quelle che sono le dichiarazioni più dure mai espresse contro lo Stato Ebraico in un anno di conflitto mediorientale.
"Restiamo nelle nostre basi a fare il nostro dovere fin quando ci sarà consentito dall'Onu e dalla Difesa": così fonti militari italiane in Libano rispondono all'attacco israeliano al quartier generale Unifil nel sud del Paese. L'Ambasciata israeliana in Italia, invece, ha fatto sapere in un comunicato che era stato chiesto ai militari Unifil di ritirare parte delle loro forze dall'area per ragioni di sicurezza. L’attacco alle postazioni della missione Unifil, la forza di peacekeeping svolta sotto mandato Onu e che vede protagoniste Italia e Francia, è stato un atto voluto e deliberato, che ha provocato il ferimento di due soldati indonesiani. Un’aggressione che avrebbe potuto portare a conseguenze molto gravi anche per i nostri soldati, i quali dal 2006 garantiscono che Israele e Hezbollah non vengano nuovamente a contatto, dopo la tragica guerra dei trentatré giorni di quell’anno.
In questo contesto, la figura di Zelensky, alleato di Netanyahu, si inserisce in un quadro geopolitico complesso e delicato, dove ogni azione e dichiarazione può avere ripercussioni significative. La situazione richiede una gestione attenta e ponderata, con un occhio sempre rivolto alla stabilità e alla sicurezza della regione.