Antifa fermato a Parigi. L’Ungheria lo cerca
È stato fermato nella serata di venerdì a Parigi Rexhino Abazaj, «Gino» per i suoi amici. Tutto è cominciato con un banale controllo dei documenti dal quale, però, è emerso che su di lui esisteva una red notice diramata dall’Interpol su richiesta dell’Ungheria. Gino, 32 anni, nato a Elbasan in Albania, è arrivato in Italia nel 1995 e qui ha vissuto per un ventennio abbondante, senza però riuscire a ottenere la cittadinanza. (il manifesto)
Su altri giornali
Rexino Arzaj, in arte “Gino”, era a Budapest insieme ad Ilaria Salis, Gabriel Marchesi e Maya T. per contestare il raduno neonazista in Ungheria. Sono stati tutti indagati dalla giustizia ungherese, che li considera membri del collettivo Hammerbund e colpevoli di aggressione ai danni dei partecipanti alla “Giornata dell’Onore” nel febbraio 2023. (Nicola Porro)
Pesca, Alleanza Cooperative: plauso al governo per il documento siglato con Francia e Spagna – Il documento congiunto presentato ieri a Bruxelles dai Ministri della pesca di Italia, Francia e Spagna rappresenta un fatto molto importante per le marinerie mediterranee. (PesceInRete)
L’episodio aveva portato Salis a trascorrere più di un anno di carcere in Ungheria, salvo essere poi candidata da Alleanza Verdi-Sinistra alle ultime elezioni europee e venire eletta. L’uomo, 32enne di origini albanesi, avrebbe partecipato alle presunte aggressioni contro alcuni militanti neonazisti a Budapest nel febbraio 2023. (Virgilio Notizie)
Ma, soprattutto, l'Ungheria ha chiesto l'estradizione di Gino Arzaj, che ha partecipato proprio con l'europarlamentare di sinistra alla manifestazione di febbraio 2023 a Budapest, durante le quali, secondo l'accusa, si sarebbero resi responsabili di violenze. (il Giornale)
È stato arrestato a Parigi Rexino Arzaj, detto Gino, che assieme a Ilaria Salis era stato accusato nel febbraio del 2023 di aver aggredito alcuni manifestanti di estrema destra a Budapest. (Fanpage.it)
Il documento, illustrato dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida durante il punto stampa al termine del Consiglio, richiede una moratoria sulla riduzione dello sforzo di pesca per il 2025. (PesceInRete)