Berlinguer. La grande ambizione, cinema didattico e racconto appassionato dell'azione dell'indimenticabile segretario comunista

“Di solito si vede la lotta delle piccole ambizioni, legate a singoli fini privati, contro la grande ambizione, che è indissolubile dal bene collettivo”. Evocare Gramsci per avvicinare Berlinguer. Non poteva che aprirsi con la nota citazione del fondatore del PCI il film di Andrea Segre dedicato all’indimenticabile segretario comunista titolato – non caso – Berlinguer. La grande ambizione. Un’ambizione che non poteva, ai tempi, considerarsi un’illusione, per quanto “gramscianamente” grande rimanesse “perché di importanti risultati ne furono ottenuti in quegli anni dal PCI insieme, a suo modo, alla DC” spiega Segre commentando il suo lavoro che ha aperto in concorso la 19ma Festa del Cinema di Roma (16-27 ottobre). (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

La grande ambizione di Andrea Segre, film che ha aperto la Festa del cinema di Roma (in sala il 31 ottobre) e racconta il segretario del più importante Partito comunista del mondo occidentale durante cinque anni fondamentali per la storia della Repubblica: dal 1973, l’attentato a Sof… (la Repubblica)

La via democratica al socialismo. La questione morale. L’eurocomunismo. (ComingSoon.it)

Roma, 16 ott. E' un'immersione in cinque anni di vita di un uomo che credeva ostinatamente in una rivoluzione democratica verso il bene collettivo "Berlinguer. (il Dolomiti)

Berlinguer - La Grande Ambizione, Elio Germano racconta alla Festa del Cinema di Roma “la fatica quasi cristica di un rappresentante del popolo”

Si apre nel segno di Berlinguer la Festa del cinema di Roma 2024, la diciannovesima, ma la politica c'entra poco, anzi pochissimo, su questo red carpet che festeggia davvero il cinema. C'è il cast di Berlinguer - La grande ambizione, diretto da Andrea Segre, con Elio Germano nei panni del segretario del Pci - «un grande onore e un grande peso», dice. (Vanity Fair Italia)

Bisogna dar atto ad Andrea Segre di averci provato; e lo ha indubbiamente aiutato l’aver ristretto la trama ai cinque anni che vanno dal 1973 (attentato a Sofia, enunciazione della strategia del «compromesso storico») al ‘78 (sequestro e assassinio di Moro da parte delle Br, esaurimento del rapporto tra Pci e Dc). (La Stampa)

Il protagonista Elio Germano, il regista e lo sceneggiatore Marco Pettenello e il resto del cast artistico in conferenza stampa ci aiutano a comprendere le ragioni di un’opera lontanissima dagli standard contemporanei del biopic: «Abbiamo riflettuto sul fatto che il cinema italiano non avesse mai raccontato non solo Berlinguer, ma quel pezzo d’Italia, quel terzo di italiani che ha vissuto dentro e intorno al Partito Comunista Italiano, e con loro la figura di Berlinguer» inizia Andrea Segre (Best Movie)