Dragon Age: The Veilguard, crisi di identità – Recensione
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Un franchise che non riesce a trovare il suo equilibrio Dopo un’attesa durata esattamente dieci anni, Dragon Age: The Veilguard (che potete acquistare da GameStop a questo link) segna il tanto agognato ritorno della saga che, con Dragon Age: Inquisition, aveva conquistato il cuore di milioni di fan. Bioware ed Electronic Arts ci riportano nelle terre di Thedas, un mondo complesso e affascinante, segnato da conflitti ancestrali, tensioni politiche e magie oscure. (GameSoul)
Se ne è parlato anche su altri media
Nel quarto capitolo dell’amata saga dark fantasy, The Veilguard, i giocatori sono chiamati a vestire i panni di Rook, l'eroe investito del compito di salvare il mondo dal ritorno di antiche divinità corrotte. (il Giornale)
Scopriamo quali siano i migliori compagni in Dragon Age: The Veilguard, e di conseguenza la migliore composizione del party. (eSports & Gaming)
Mahler ha attaccato la qualità del loro lavoro, descrivendolo come sterilizzato e disumanizzato. (Tom's Hardware Italia)
L'aspetto che più è risultato controverso presso una fascia di utenti è probabilmente il più riuscito di Dragon Age: The Veilguard. (eSports & Gaming)
Dragon Age: The Veilguard è uscito da poco più di una settimana, ma BioWare ha già iniziato a diffondere una manciata di statistiche legate alle scelte dei giocatori, che mostrano le classi e le fazioni più popolari, le missioni più letali. (Multiplayer.it)
Ci si interroga, infatti, sull’efficacia e sull’autenticità delle scelte narrative fatte dagli sviluppatori, soprattutto quando inclusività e rappresentazione rischiano di apparire come inserimenti forzati o, peggio, superficiali. (Cyberludus.com)