Dragon Age: The Veilguard, crisi di identità – Recensione

Un franchise che non riesce a trovare il suo equilibrio Dopo un’attesa durata esattamente dieci anni, Dragon Age: The Veilguard (che potete acquistare da GameStop a questo link) segna il tanto agognato ritorno della saga che, con Dragon Age: Inquisition, aveva conquistato il cuore di milioni di fan. Bioware ed Electronic Arts ci riportano nelle terre di Thedas, un mondo complesso e affascinante, segnato da conflitti ancestrali, tensioni politiche e magie oscure. (GameSoul)

Se ne è parlato anche su altri media

Lo studio afferma che il gioco di ruolo (che trovate su Amazon) ha ora venduto fino a un milione di copie, 500.000 in più rispetto alla cifra inizialmente dichiarata. Nonostante l'aumento delle vendite, il milione di copie vendute non è ancora sufficiente per recuperare i costi di sviluppo del gioco, come riportato anche da Tech4Gamers. (Spaziogames.it)

Comprassero davvero il favore delle mie recensioni ogni volta che mi è stato accusato, oggi non mi spaccherei la schiena in fabbrica otto ore al giorno. Non so se sono più stupide le accuse basate sul nulla o le beffe alle menti semplici che davvero credono il mondo funzioni in maniera così lineare. (Gametimers)

Chi sta giocando Dragon Age: The Veilguard con ogni probabilità avrà notato che quasi tutti gli abitanti del Thedas sfoggiano delle splendide chiome che sembrano uscire direttamente da una pubblicità di prodotti per la cura dei capelli. (gaming.hwupgrade.it)

Lo ammettiamo: la nostra prima impressione su Neve in Dragon Age: The Veilguard non è stata molto positiva. A dirla tutta, non ci piaceva proprio per niente. L’ex maga di Tevinter diventata investigatrice privata ci è sembrata fredda e giudicante. (eSports & Gaming)

Il risultato finale, in quell’occasione, ci ha ricordato come un’opera debba essere analizzata senza farsi assordare dal brusio di fondo, cercando di analizzare ciò che si ha davanti e non ciò che si sarebbe voluto avere. (4news.it)

Nel mondo dei videogiochi ci sono dei titoli e dei franchise che negli anni si sono guadagnati la nomina di “mostri sacri” del settore. Dragon Age è uno di quei mostri. (Tech Princess)