Nuovo Cda Rai, il voto spacca l’opposizione: eletti Federica Frangi e Roberto Natale

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Il Parlamento ha eletto i nuovi consiglieri del Cda Rai. Un totale di quattro soggetti, scelti per metà dalla Camera e per metà dal Senato. Abbiamo per il momento il primo responso, annunciato in Aula dal vicepresidente Giorgio Mulè, tramite spoglio delle schede. Una votazione che ha portato con sé ovvie polemiche politiche, di cui parleremo di seguito. Cda Rai alla Camera I nomi indicati per il nuovo Cda Rai sono stati quelli di Federica Frangi e Roberto Natale (QuiFinanza)

Su altre fonti

Rossano Sasso, commissario della Lega Calabria, ha voluto congratularsi personalmente con l’On. (Corriere di Lamezia)

Marano ha ottenuto 97 voti, Di Majo 27 e un solo voto è andato a Ruggero Aricò. Su Marano sono confluiti i voti del centrodestra, su Di Majo quelli di Alleanza verdi e sinistra e del Movimento cinque stelle. (Corriere TV)

Il centrodestra la vede così e, dopo aver portato a casa l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione della Rai puntando tutto sulla indisponibilità a ulteriori rinvii, adesso spera di superare lo scoglio della Vigilanza proprio prendendo tempo. (Agenzia askanews)

Frangi ha ottenuto 174 voti e Natale 45. Sempre oggi la Camera ha eletto Federica Frangi e Roberto Natale come nuovi membri del consiglio di amministrazione della Rai. (Agenzia askanews)

Sono stati nominati i sei nuovi componenti del nuovo Cda Rai: come anticipato da Il Giornale d'Italia, il Mef ha indicato i nomi di Giampaolo Rossi (Fdi), probabile Ad in pectore e Simona Agnes (sostenuta da Fi) che con ogni probabilità sarà la presidente scelta dai membri del Cda, anche se per regolamento la presidenza dovrà essere confermata dalla Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, con una maggioranza dei 2/3 e che attualmente vede due voti mancanti: se non dovessero arrivare, la presidenza andrebbe al consigliere più anziano cioè ad Antonio Marano (in quota Lega). (Il Giornale d'Italia)

Chi oggi si è ricreduto su quella scelta e si è seduto al tavolo delle trattative ha minato la credibilità di chi, quotidianamente, è impegnato alla costruzione di una coalizione unita. Uniti su una grande battaglia di civiltà. (Civonline)