Giorgia Meloni, lo sfogo dietro il palco di Atreju:" Mi coprono di insulti in tv e devo stare zitta?"
Giorgia Meloni incassa un altro successo: Atreju. Forte degli elogi di Donald Trump e delle lodi di testate come Politico.Eu, Economist e Cnn, la premier ha chiuso la kermesse di Fratelli d'Italia tenutasi al Circo Massimo di Roma. "Grazie per questo entusiasmo contagioso, ne abbiamo bisogno, quanto siete belli, quanta forza ci date", dice orgogliosa ricordando che "non sono io il nemico, io sono una persona perbene". (Liberoquotidiano.it)
La notizia riportata su altri media
Atreju e i giovani di destra, anche quest'anno, non (Secolo d'Italia)
Nel mirino entrano leader presenti, passati e (forse) futuri del centrosinistra. Il primo pensiero - senza citarla - va alla segretaria del Partito democratico Elly Schlein e alla sua difficoltà di fare di conto. (il Giornale)
Come si sa nel sistema dell’informazione vige l’antica regola che un cane che morde un uomo non fa notizia. Ma se, per una volta, è l’uomo che morde il cane è probabile che la notizia entri in agenda. Insomma, l’inusualità di comportamenti, un certo modo di essere in controtendenza, producono curiosità. (Giampiero Gramaglia – Gp News)
«Esistiamo per smentirvi e stupirvi», dice Giorgia Meloni all’odiata sinistra, ai «gufi», a chi prova ad anteporre i fatti al racconto di un’Italia che corre, che sarebbe finalmente «tornata protagonista in Europa e nel mondo». (la Repubblica)
Un’ora di comizio davanti alla «sua» Atreju, sessanta minuti in cui Giorgia Meloni - presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia - prima si difende e poi attacca. (Tiscali Notizie)
L’ultimo atto di Atreju offre a Giorgia Meloni l’occasione per sfilarsi dalle scarpe una lunga serie di sassolini. Dal palco che ha ospitato oltre cinquecento ospiti in sette giorni, tra cui Javier Milei sabato e, ieri, pure Antonio Tajani, Maurizio Lupi e Matteo Salvini (in collegamento), la leader di FdI lancia una sorta di intemerata contro vari nemici del centrodestra e, all’avvio del suo terzo anno a palazzo Chigi, rimarca il più classico del “noi contro loro”. (ilmessaggero.it)