Il Consiglio d’Europa boccia l’Italia: «I Cpr in pessime condizioni»
I centri di permanenza e rimpatrio (Cpr) italiani così non vanno. Sono «non idonei» per le loro «pessime condizioni materiali, l’assenza di un regime di attività, l’approccio sproporzionato alla sicurezza, la qualità variabile dell’assistenza sanitaria e la mancanza di trasparenza da parte degli appaltatori privati». La sfilza di violazioni e inadempienze delle strutture esistenti, così come il richiamo all’Italia a cambiare linea, arrivano dal Consiglio d’Europa, organizzazione internazionale con sede a Strasburgo di cui fanno parte 46 Stati, il cui scopo è quello di promuovere diritti umani e democrazia. (il manifesto)
La notizia riportata su altri media
È durissimo il giudizio del Consiglio d’Europa sui Cpr d’Italia. Non è una novità che si alzino voci di dissenso contro i Centri di permanenza per il rimpatrio ma è la prima volta che arriva un rapporto-choc dal Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura del Consiglio d’Europa, organizzazione internazionale non Ue con sede a Strasburgo (Avvenire)
Lo denuncia il Consiglio d’Europa in un rapporto dopo una visita all’inizio di aprile in 4 dei 9 centri in Italia. Nei centri di permanenza per i rimpatri in Italia i migranti sono maltrattati e sedati con psicofarmaci. (AltaRimini)
Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) del Consiglio d'Europa ha infatti pubblicato il rapporto sulla sua visita in Italia nell'aprile 2024. (Liberoquotidiano.it)
Nel rapporto si evince che sono stati riscontrati "diversi casi di presunti maltrattamenti fisici e uso eccessivo della forza da parte degli agenti di polizia". (MilanoToday.it)
Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) del Consiglio d’Europa ha pubblicato il rapporto sulla sua visita in Italia nell’aprile 2024, insieme alla risposta delle autorità italiane. (Il Sole 24 ORE)
La vicenda dei Centri di Permanenza per i Rimpatri (cpr) in Italia rappresenta una ferita aperta per la nostra democrazia e un’offesa alla dignità umana. Il rapporto del Consiglio d’Europa, frutto di un’ispezione condotta lo scorso aprile in quattro cpr italiani – tra cui quello di Palazzo San Gervasio, in Basilicata – denuncia una realtà drammatica e vergognosa: migranti trattenuti in condizioni inumane, soggetti a maltrattamento e perfino sedati con psicofarmaci diluiti nell’acqua, parrebbe senza alcuna prescrizione medica. (Sassilive.it)