La flotta russa per l’evacuazione delle basi in Siria è entrata nel Mediterraneo
La flotta russa per l'evacuazione della Siria è entrata nel Mediterraneo. Domenica sera una formazione di quattro navi speciali ha attraversato lo Stretto di Gibilterra: sono dirette verso il porto di Tartus, la grande installazione sulla costa di Latakia dove il comando di Mosca ha fatto confluire i mezzi e i soldati schierati fino a due settimane fa in tutto il Paese in difesa del regime di Bas… (la Repubblica)
Ne parlano anche altre fonti
Se il regime iraniano degli Ayatollah ha inanellato una nuova sconfitta a livello internazionale dopo la caduta del governo siriano dell’alawita Bashar al-Assad, non meno significativo è il fallimento dell’approccio russo in Siria. (L'Opinione)
Le immagini dell’inviato in Siria mostrano gli esterni dell’ambasciata russa, abbandonata durante i concitati giorni della caduta del regime. «Dopo 53 anni, i russi hanno lasciato il paese – nota Cremonesi – Ora Mosca deve trattare con Ankara e chiederle il permesso affinché i suoi soldati possano rimanere nelle basi militari disseminate sul territorio». (Corriere TV)
L'evacuazione russa dalle basi siriane è cominciata, si tratterebbe di quattro navi speciali che stanno attraversando il mar Mediterraneo, dirette verso il porto di Tartus, a Latakia. La sfida prettamente logistica sarà quella di portare i blindati, i camion e i cannoni in Russia attraverso l'Atlantico, essendo lo Stretto del Bosforo di Istanbul vietato al naviglio militare. (Il Giornale d'Italia)
C’è, in queste dichiarazioni rilasciate dalla premier Giorgia Meloni al termine del primo vertice Nord-Sud a Saariselka (nella Lapponia finlandese), tutta la preoccupazione del governo italiano per le informazioni emerse negli ultimi giorni riguardo al trasferimento, da parte di Mosca, di uomini e armi dalle basi siriane all’aeroporto libico di Al Jufra. (L'HuffPost)
E ci sono evidenze di intelligence che i russi stiano spostando in Cirenaica materiali militari che avevano in Siria. Il patron comune è Putin. (La Stampa)
Con l'incertezza di cosa accadrà alla base di Tartus dopo la caduta di Assad, la Russia sposta unità navali e assetti bellici nella Libia controllata da Khalifa Haftar. (Panorama)