SOS Humanity critica lo sbarco delle persone in Albania: 'L'accordo Italia-Albania minaccia i diritti dei richiedenti di protezione'

Da ieri, secondo quanto riportato dalla stampa italiana, una nave della Marina Militare italiana trasporta i profughi partiti dalle Libia e salvati in mare in centri di accoglienza di nuova costruzione in Albania. Si tratta dei primi richiedenti di protezione portati in Albania affinché le loro procedure di asilo vengano espletate in territorio albanese secondo la legge italiana. SOS Humanity critica fortemente il fatto che le loro richieste d’asilo saranno trattate con una procedura accelerata al di fuori dell’UE, mettendo a repentaglio i loro diritti umani (Stranieri in Italia)

Su altri giornali

O prigionieri, più corretto. I social erano colmi di indignazione, di paralleli coi gulag e coi lager, che sono parole da pronunciare dopo averci pensato dieci volte, perlomeno se si ha una mezza idea di che cosa erano i gulag e i lager. (La Stampa)

È diretta verso l'Albania la nave Libra della Marina Militare per portare il primo gruppo di migranti nei centri allestiti in Albania per sottoporli alle procedure accelerate di frontiera. È il ministero dell'Interno a curare l'iniziativa. (Corriere della Sera)

La sinistra che in quindici anni di spending review ha tagliato il tagliabile su forze dell'ordine e sanità (coi guasti post Covid sotto gli occhi di tutti) minaccia sfracelli in Aula sull'hotspot italiano in Albania: «Coi soldi spesi avremmo potuto dare più risorse a medici e poliziotti». (il Giornale)

"L'Italia ci ha salvati, dovevamo ricambiare". Così è nato l'accordo sui migranti con l'Albania

Arriverà domani al porto di Schengjin, in Albania, la nave Libra della Marina militare partita nella primissima mattina di ieri per portare il primo gruppo di migranti nei centri dove saranno sottoposti alle procedure accelerate di frontiera. (Il Dubbio)

Lo scrive Elly Schlein sui social, alla vigilia dell’arrivo dei primi 16 migranti nel centro di Gjader, a qualche decina di chilometri dal porto di Schengjin, sulle coste albanesi, dove è stato allestito un hotspot per l’identificazione dei migranti. (Partito Democratico)

A spiegarlo è stato lo stesso primo ministro albanese nell'odierno punto stampa al termine della conferenza intergovernativa Ue-Albania a Lussemburgo. Dal rapporto di fiducia tra Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama, ma anche da uno storico senso di riconoscenza che il Paese balcanico prova nei confronti dell'Italia. (il Giornale)