Bangladesh, proteste studentesche: 64 morti

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Dal Bangladesh, dove il governo ha imposto un blocco quasi totale delle comunicazioni, arrivano notizie intermittenti e drammatiche: continuano le proteste studentesche contro la reintroduzione della norma che prevede il 30% dei posti di lavoro pubblici agli eredi dei combattenti per l’indipendenza, ma esse assumono significati sempre più politici, di piena contestazione al governo della prima ministra Sheikh Hasina, la leader dell’Awami League che dal 2009 governa con mano autocratica il Paese da 170 milioni di abitanti. (il manifesto)

Ne parlano anche altri giornali

A pochi mesi dalle controverse elezioni che le hanno consegnato uno storico quarto mandato consecutivo, il primo ministro del Bangladesh sta affrontando la sfida più difficile da quando è stata confermata alla guida del Paese. (Il Sole 24 ORE)

Migliaia di studenti in Bangladesh protestano contro una legge discriminatoria nelle assunzioni nella pubblica amministrazione. Il bilancio è di 39 morti. In Bangladesh il 56 per cento dei posti di lavoro nella pubblica amministrazione è fissato per quote. (LifeGate)

Il numero delle vittime tra i manifestanti è salito a 50. In Bangladesh, dove da settimane sono in corso violente proteste antigovernative, il governo ha imposto il blocco ai servizi internet e di telefonia mobile. (Il Fatto Quotidiano)

Bangladesh, rivolta degli studenti: 50 morti ed edifici in fiamme. Cosa sta succedendo a Dacca?

«Il governo ha deciso di imporre il coprifuoco e di schierare l'esercito in aiuto delle autorità civili», ha detto all'AFP il portavoce di Hasina, Nayeemul Islam Khan. (Corriere del Ticino)

Sono decine le vittime in Bangladesh a seguito delle proteste studentesche. "Abbiamo cinque corpi qui. Sono stati uccisi oggi", ha detto Bacchu Mia del Dhaka Medical College Hospital, confermando altri 45 decessi dall'inizio dei disordini. (L'Unione Sarda.it)

Le proteste studentesche in corso in Bangladesh vanno avanti da settimane, portando morte e distruzione, soprattutto nelle vie della capitale, Dacca, a causa di un'inaspettata escalation delle manifestazioni. (ilmattino.it)