Acca Larentia, perché i vertici di Fratelli d’Italia continuano a essere vicini ai neofascisti

A cura di Valerio Renzi Questa mattina si sono recati tanti, giovani e meno giovani, di fronte la storica sede di Acca Larentia, per ricordare le vittime della strage che qui si è consumata il 7 gennaio 1978. La delegazione di Fratelli d'Italia era guidata da alcuni degli esponenti più in vista del partito di Giorgia Meloni nella capitale. C'era ovviamente Fabio Rampelli, il punto di riferimento dei cosiddetti Gabbiani, l'area politica che fa riferimento al vicepresidente della Camera che qui fa da maestro di cerimonie. (Fanpage.it)

Su altre testate

Ogni anno il Comune di Roma depone una corona, a ricordo del periodo drammatico degli anni di piombo. La ricerca della pacificazione non passa su una competizione di mettere e togliere targhe, ma sulla ricerca nelle parole e nei gesti di un linguaggio condiviso che chiuda una storia che attraversa da 50 anni una lettura condivisa di quei fatti. (Tiscali Notizie)

I manifestanti si sono raccolti come ogni anno nel piazzale e sulle scale dell’androne dell’edificio dove hanno dato vita al rito del ‘Presente’ accompagnato dai saluti romani. (LAPRESSE)

Nel giorno della commemorazione della tragedia di Acca Larenzia, riappare in Via Evandro la targa in ricordo di Stefano Recchioni che ha suscitato polemiche. Sul posto, per le celebrazioni mattutine, esponenti di Fratelli d’Italia tra i quali Federico Mollicone e Fabio Rampelli (La Stampa)

Ad Acca Larenzia i flash morbosi di decine di giornalisti. Ma non è il red carpet di Venezia

Si giustifica così il contestatore che questa mattina è stato identificato dalle forze dell'ordine durante l'anniversario di Acca Larenzia. L'uomo aveva urlato «Viva la costituzione italiana, viva la Resistenza, mde» nei pressi della sede romana. (Corriere TV)

Inviati, operatori e fotografi si sarebbero radunati lì fin dalle 8 e 30 di questa mattina, come riporta il Secolo d'Italia. (Liberoquotidiano.it)

Giornalisti ovunque, decine di telecamere, operatori, inviati, fotografi fin dalle 8,30 di mattina a Roma ad Acca Larenzia di fronte alla storica sede del Msi. Uccisi i primi due da un commando dell’estrema sinistra, il terzo da un agente delle forze dell’ordine. (Secolo d'Italia)