Trump vittima di un attentato, ma per la Fusani è lui "il carnefice": "I tentativi di ucciderlo sono il frutto delle sue parole"

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Ucraina

Tutti, ma proprio tutti, da Joe Biden a Kamala Harris, passando per Zelensky e Starmer, e fino a Orban e al ministro Salvini, hanno dichiarato la loro solidarietà a Donald Trump per il secondo attentato (il primo fu a luglio) subìto da quanto ha annunciato la sua discesa in campo per le presidenziali americane. Tutti, appunto, tranne un’irriducibile della demagogia al servizio delle notizie del giorno, e perché no? Anche d’esportazione: la giornalista Claudia Fusani che, dal pulpito moralizzante e moralizzatore (secondo i suoi principi) di Coffe Break, su La7 , la spara davvero grossa, dando ragione – inconsapevolmente – alla tesi di un altro dei soggetti finiti nel suo mirino accusatorio: quel generale Vannacci autore del “Mondo al contrario”. (Secolo d'Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

È successo domenica, quando il tycoon, intento a giocare una partita di golf nel suo club di West Palm Beach, è stato tratto in salvo da un agente della scorta che aveva notato la canna di un fucile spuntare dalla recinzione e puntare dritto verso il candidato repubblicano alla Casa Bianca. (LA NOTIZIA)

“Ma il Secret Service ha fatto esattamente ciò che avrebbe dovuto fare – ha aggiunto lo sceriffo della contea di Palm Beach -. Poche ore prima, per la seconda volta in due mesi Donald Trump era finito nel mirino di un fucile. (Il Fatto Quotidiano)

«Non siamo noi a dover pensare, sono i servizi segreti statunit… Che ieri non ha mancato di cavalcare il fatto che il presunto attentatore di Donald Trump, Ryan Wesley Routh, fosse un accanito sostenitore dell’Ucraina e avesse persino tentato di reclutare volontari stranieri per combattere contro l’esercito russo. (la Repubblica)

Attacco sventato a Trump: «È colpa di Biden e Harris per le parole contro di me»

Florida, spari nelle vicinanze di Trump mentre giocava a golf (Il Mattino di Padova)

Il presidente degli Stati Uniti ha poi invitato il Congresso a fornire maggiori risorse all'agenzia (LAPRESSE)

Quello che sta succedendo agli Stati Uniti nel pieno di una campagna elettorale fondamentale per la rotta del Paese è il risultato di una polarizzazione lenta e costante, che negli ultimi anni ha sparso odio, portato estremisti a minacciare politici e amministratori locali, dato il via libera a manifestazioni violente come quella di Charlottesville nel 2017, o come la tentata presa di Capitol Hill del 6 gennaio 2021. (ilmessaggero.it)