Terroristi islamici arrestati a Bologna, proselitismo online e libri jihadisti per bambini: su TikTok mostravano la metamorfosi «radicale»

Sono tutti e cinque accusati di aver creato, in particolare tramite piattaforme online, un’associazione terroristica volta alla promozione, al consolidamento e al rafforzamento di formazioni come Al Qaeda e Stato Islamico (Isis); domani, 27 dicembre, per i primi due membri del gruppo smascherato dai carabinieri del Ros si svolgeranno gli interrogatori di garanzia. Davanti al gip, Andrea Salvatore Romito, domani sarà subito chiamata a rispondere la giovane di 22 anni di origini pakistane ma residente a Bologna, ritenuta al vertice della formazione terroristica. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

SPOLETO Trascorreva le sue giornate dentro casa, perlopiù al telefonino o davanti al computer. Nessuna amicizia, se non quelle virtuali, e pochissimi contatti esterni. (ilmessaggero.it)

È in programma oggi l’interrogatorio di garanzia della 18enne spoletina accusata, con una coetanea di Bologna, di aver fondato un’associazione terroristica denominata “Da Wa Italia“, in arabo “La Chiamata“, a sostegno di Al Qaeda e dell’Isis. (LA NAZIONE)

La Jihad, la guerra santa contro gli infedeli «da sgozzare», la necessità di raddrizzare i piccoli musulmani che crescono in Paesi di «miscredenti», come l'Italia: una missione totalizzante, abbracciata in modo cieco, senza sé e senza ma, pur con qualche timore ma comunque nella consapevolezza di non poter più star fermi davanti alle ingiustizie subite dai fedeli, come il popolo palestinese di Gaza. (ilmessaggero.it)

Il comandante del Ros: “Pronti per il Giubileo. Il rischio? I lupi solitari”

La Jihad delle donne era quella che, secondo la Procura di Bologna e il Ros dei carabinieri, la 22enne Rida Mushtaq, pakistana cresciuta e residente in città, avrebbe voluto portare in Italia, tanto che il suo cruccio era che non ci fossero abbastanza canali social a fare proselitismo in lingua italiana. (Corriere della Sera)

Rida Mushtaq, 22 anni, di origini pachistane ma residente a Bologna, voleva arruolare quante più persone possibili alla causa della jihad, la guerra santa contro gli infedeli "da sgozzare". Come tanti suoi coetanei, voleva fare l’influencer. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ma alla stessa stregua è elevatissima l’attenzione dedicata al contrasto dello specifico fenomeno da parte delle strutture investigative vocate a prevenirlo e fronteggiarlo. – Generale Molinese, il terrorismo jihadista è ancora un rischio per l’Italia? Il comandante dei Ros, Vincenzo MolineseMissing Credit “La minaccia è concreta. (QUOTIDIANO NAZIONALE)