La Croce Rossa “indignata” per l’uccisione da parte di Israele di otto medici in servizio a Rafah
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Gaza – Press TV. La Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) ha dichiarato di essere “indignata” per l’uccisione, da parte di Israele, di otto medici mentre erano in servizio a Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale. L’IFRC ha affermato che gli otto medici sono stati uccisi quando una squadra di ambulanze è stata colpita da un pesante fuoco ad al-Hashashin, il 23 marzo. (InfoPal)
Su altri media
Ma i 15 operatori umanitari non sono mai arrivati a destinazione. La fossa comune è stata trovata a Al Hashashin, nei pressi di Rafah nel Sud della Striscia. (Tiscali Notizie)
Folla al corteo funebre per i paramedici della Mezzaluna Rossa palestinese e altri servizi di emergenza uccisi dalle forze israeliane, all'ospedale Nasser di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza. (Tgcom24)
Legati e poi uccisi. La denuncia del ministero della Sanità è esplicita e non lascia spazio ad interpretazioni sul caso dei corpi dei paramedici palestinesi uccisi dall’esercito israeliano e recuperati nel fine settimana nella zona di Tel al-Sultan a Rafah, nel sud di Gaza, dopo otto giorni di difficili ricerche sotto la minaccia dei bombardamenti. (Pagine Esteri)
L'obiettivo è conquistare "vaste aree", dopo aver ripreso l'offensiva il mese scorso. Israele sta espandendo le sue operazioni a Gaza. (Adnkronos)
Significherebbe infatti compiere un passo verso la fine definitiva del conflitto, ma secondo molti analisti proprio a questo stato di guerra permanente Benjamin Netanyahu si aggrappa per rimanere al potere. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha affermato oggi che l'esercito sta espandendo le sue operazioni nella Striscia di Gaza per conquistare "vaste aree", dopo aver ripreso la sua offensiva nel territorio palestinese il mese scorso. (La Gazzetta del Mezzogiorno)