Tff, la prima stella è arrivata: c'è Ron Howard al Museo del Cinema
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C'è il primo grande ospite del Torino Film Festival in giro per la città. Si tratta di Ron Howard che, in attesa di essere in sala stasera, 22 novembre, al Teatro Regio per l'inaugurazione del festival, ha visitato il Museo Nazionale del Cinema insieme al direttore e al presidente, Carlo Chatrian e Enzo Ghigo, accompagnato dal direttore del Tff, Giulio Base. Il regista, ha visitato l'allestimento del museo e stasera parteciperà alla cerimonia di apertura del festival con il suo atteso film, Eden, durante l'evento condotto da Cristiana Capotondi (Corriere della Sera)
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Era lei, probabilmente, la star più attesa di questo 42° Torino Film Festival, senza nulla togliere ad altri. Ha poi dialogato con il direttore del festival, Giulio Base. (Corriere della Sera)
Ron Howard non si sottrae alla inevitabile domanda sulle elezioni americane e collega il momento storico al suo Eden, dopo la premiere al Tff42. In questo momento, ci troviamo a vivere una trasformazione tecnologica velocissima: difficile capire a chi credere ma se troviamo soluzioni solidali e non di fuga, forse, c’è ancora speranza». (Corriere della Sera)
Parata vip per l'inaugurazione del Torino Film Festival diretto quest'anno da Giulio Base. (Corriere della Sera)
La cerimonia di apertura del Torino Film Festival 2024 di venerdì 22 novembre ha ospitato molti dei grandi nomi della 42esima edizione della kermesse. Prima della proiezione l'autore di A Beautiful Mind è stato onorato con la Stella della Mole. (Sky Tg24 )
Sarà lo scrittore torinese ad affiancarla sul palco per la presentazione, in programma all'Ideal domenica 24 novembre alle ore 17. L'attrice e regista pluripremiata presenterà al festival il film Without Blood, da lei scritto, diretto e prodotto, tratto dall'omonimo romanzo di Alessandro Baricco. (Corriere della Sera)
Sbarcata mercoledì al Principi di Piemonte (dove alloggiano anche Rosario Dawson e Giancarlo Giannini), è uscita in segreto unicamente per un impegno legato al festival. Quest’ultimo è il caso di Sharon Stone. (La Stampa)
