Siria, i ribelli jihadisti attaccano anche i curdi: conquistato il distretto di Manbij
I ribelli jihadisti sono all'offensiva non solo a Damasco ma anche nelle aree controllate dai curdi siriani dell'Ypg/Pkk, sostenuti dagli americani. Fonti dei ribelli dell'esercito nazionale siriano (Sna) hanno annunciato di aver preso il controllo dell'80% del distretto di Manbij, a nordest di Aleppo, che nel 2016 era stato conquistato, durante la guerra civile siriana, dai curdi sostenuti dagli Stati Uniti (la Repubblica)
Su altre fonti
Il governo ad interim di Mohammed al-Bashir ha annunciato la conquista della città di Deir el-Zor nella Siria orientale da parte dei jihadisti del Comitato di liberazione del Levante (Hay’at Tahrir al-Sham, Hts), estromettendo le milizie curde delle Forze democratiche siriane (Fds). (Limes)
Secondo Abdi, l’obiettivo ultimo dell’accordo è estendere il cessate il fuoco a tutta la Siria e iniziare finalmente un processo politico. Contemporaneamente le Sdf si sono ritirate anche dalla città di Deir EzZor, mettendo fine alla loro presenza militare a ovest dell’Eufrate. (il manifesto)
I curdi siriani di Qamishli esprimono preoccupazione per il loro futuro dopo la caduta del presidente Bashar al-Assad, mentre il nuovo primo ministro ad interim della Siria giura di proteggere i diritti delle minoranze dopo che i ribelli a guida islamica hanno posto fine al regime repressivo di Bashar al-Assad. (Tiscali Notizie)
TURCHIA – SIRIA Le notizie del giorno: iniziano le udienze in tribunale per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Confermata la vittoria dell'opposizione nel governatorato di Jakarta. Gli accademici della Corea del Sud scelgono come espressione dell'anno quattro caratteri legati ai tumulti politici. (AsiaNews)
Questi gruppi includono gruppi jihadistii, come Hayat Tahrir al-Sham, che ha guidato l’attacco ad Aleppo e che raccoglie fazioni quietiste eredi di Jabat al-Nusra. Di Shorsh Surme – (Notizie Geopolitiche)
«In Siria stiamo vivendo momenti storici, in quanto assistiamo alla caduta del regime autoritario di Damasco. Questo cambiamento rappresenta un’opportunità per costruire una nuova Siria basata sulla democrazia e sulla giustizia che garantisca i diritti di tutti i siriani», ha dichiarato il comandante generale delle Forze siriane democratiche Mazloum Abdi in seguito alla caduta di Bashar al-Assad. (il manifesto)