Vigilante del supermercato ucciso: fermato il presunto assassino

La fuga è finita. Il presunto assassino di Mamadi Tunkara, il vigilante morto accoltellato nel pomeriggio di venerdì 3 gennaio nel centro di Bergamo, è stato fermato. Dopo ore di indagini serrate, nella mattinata di sabato 4 gennaio la polizia ha rintracciato al confine con la Svizzera il possibile responsabile dell'omicidio del 36enne gambiano. L'uomo fermato sarebbe un 28enne del Togo, senza fissa dimora, scrive L'Eco di Bergamo. (Today.it)

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Un ragazzo sempre sorridente, altruista, pronto ad aiutare colleghi e amici. Arrivato in Italia nel 2016, dopo un lungo e non facile viaggio attraverso l’Africa, aveva vissuto per circa due anni ospite del patronato San Vincenzo di Bergamo, l’ente che nel capoluogo orobico aiuta molti stranieri in difficoltà e che lo aveva aiutato a trovare casa a Verdello, dove il 36enne originario del Gambia si era trasferito con il fratello, sorretto da alcuni amici e membri dell’associazione Giovani gambiani di Bergamo. (IL GIORNO)

Il presunto assassino di Mamadi Tunkara, il vigilante 36enne gambiano morto accoltellato venerdì 3 gennaio nel centro di Bergamo, è stato rintracciato al confine con la Svizzera, dopo ore di indagini serrate, ed è stato sottoposto a fermo con l'accusa di omicidio. (Today.it)

La Procura di Bergamo contesta le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi a Sadate Djiram, 28enne che ha confessato di aver ucciso a coltellate Mamadi Tunkara, 36 anni, addetto alla vigilanza del Carrefour di via Tiraboschi. (Fanpage.it)

Omicidio di Mamadi, la Procura contesta la premeditazione e i futili motivi

Un 28enne del Togo e' stato fermato al confine tra Italia e Svizzera con l'accusa di aver ucciso a coltellate in centro a Bergamo Mamadi Tunkara, addetto alla sicurezza di un supermercato Carrefour. (Tiscali Notizie)

Da un lato le telecamere – che si sono rivelate fondamentali per ripercorrere la via di fuga del presunto assassino di Mamadi Tunkara – e che «è bene siano ancora più efficienti, con impianti disseminati il più possibile nei punti critici della città». (L'Eco di Bergamo)

L’INDAGINE . Le aggravanti, inizialmente non previste, prevedono una potenziale condanna dell’imputato all’ergastolo e il processo in Corte d’Assise. Sadate Djiram sarà interrogato dal gip nella giornata di martedì 7 gennaio. (L'Eco di Bergamo)