Dalle turbine al chianti, i dazi di Trump fanno tremare 65 miliardi di export italiano

Gli Stati Uniti sono il secondo mercato di sbocco del made in Italy, e quello che è cresciuto di più rispetto al pre pandemia. Le nostre esportazioni sono aumentate da 40 miliardi di euro nel 2017 ai 65 miliardi del 2024, con un surplus di quasi 39 miliardi, secondo in Europa solo a quello della Germania. E’ su questo flusso di 4 mila prodotti che incombe la minaccia, ancora indefinita, dei dazi di Trump. (la Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

I dazi trumpiani sono già una scure pesante per le aziende del vino. Con effetti immediati, oltre che devastanti: “A molti i dazi di Trump possono apparire come un potenziale rischio futuro, dato che sono stati posticipati a metà aprile. (LA NAZIONE)

Non si sa ancora chi colpiranno. Non si sa ancora che portata avranno. (la Repubblica)

Ma soprattutto vedono come fumo negli occhi la confusione e l’incertezza che regna in questi giorni scanditi da annunci, spesso contraddittori: fughe in avanti e brusche ritirate. In attesa di maggiore chiarezza, il piatto in gioco è davvero notevole: secondo le ultime stime di Unioncamere Piemonte, infatti, nel 2024 l’export della regione verso gli Us… (La Repubblica)

Dazi Usa: dopo il boom, l'export di vino è già fermo. E i costi schizzano

– La cosiddetta ‘guerra dei dazi’ “ci spaventa perché abbiamo un settore dell’esportazione che è molto forte e dobbiamo stare attenti. A dirlo è il governatore campano, Vincenzo De Luca, a Napoli a margine della visita al Meet Italian Brands, l’evento internazionale di networking e relazione con i mercati esteri per le aziende della moda, promosso dalla Regione Campania. (Gazzetta Matin)

Produce vino e alleva bovini da latte. Ha scalato Coldiretti fino a diventarne presidente, con 1,6 milioni di associati, oggi conta quanto un ministro. (La Stampa)

Ma le sirene di avvertimento suonano anche per chi tiene alto il made in Italy al di là dellAtlantico, come nel caso di Roberto Caporuscio , pizzaiolo di riferimento a New York e proprietario di Kesté Pizza & Vino, che ammette come la stessa incertezza sui dazi può compromettere l'intero comparto. (Italia a Tavola)