Conte "rottama" Grillo, la rivoluzione del Movimento 5 Stelle
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La rivoluzione del Movimento 5 Stelle ha finalmente una data e un luogo: Roma, Palazzo dei Congressi, il 23 e 24 novembre. In questa sede si concluderà la lunga assemblea pentastellata, con l'approvazione di un nuovo Statuto votato in rete. Giuseppe Conte, sempre più "padrone" del Movimento, prenderà definitivamente le redini, mentre Beppe Grillo, il fondatore, vedrà ridursi drasticamente il suo ruolo e i suoi poteri. Verrà eliminato il riferimento statutario all’insindacabilità del suo giudizio e la carica di garante diventerà esclusivamente onorifica.
Il nuovo Movimento 5 Stelle, che potrebbe cambiare nome in "Progressisti Indipendenti", si trasformerà in un vero e proprio partito, abbandonando la natura movimentista che lo ha caratterizzato finora. Non ci sarà più il divieto del terzo mandato per Parlamentari, Consiglieri Regionali e Comunali, e si avrà maggiore libertà rispetto alle alleanze politiche, in particolare con il Partito Democratico. Inoltre, si intravede un dialogo, seppur sotterraneo, con Giorgia Meloni, ad esempio sulla questione della Rai.
Questa trasformazione segna la fine dell'era di Grillo, che perde pezzi all'interno della sua creatura, e l'inizio di una nuova fase sotto la guida di Conte. La reazione dell'ala grillina, che sembra aver deposto le armi dopo mesi di tensioni, suggerisce che il nuovo corso del Movimento non dispiace nemmeno ai più fedeli seguaci di Grillo. L'assemblea costituente di fine novembre sarà quindi un momento cruciale per il futuro del Movimento 5 Stelle, che si appresta a diventare un partito a tutti gli effetti, con una leadership forte e una nuova identità politica.