“Autonomia e identità”, tra fango e caciocavallo al raduno della Lega a Pontida
Il cielo grigio su e il fango in terra. Nel mezzo migliaia di militanti leghisti che da stamattina hanno affollato il prato di Pontida, a pochi chilometri da Bergamo. Tra gli stand delle regioni il più fotografato è Roberto Vannacci, che si è concesso una passeggiata tra gli elettori leghisti. Selfie, autografi sui libri, saluti al telefono. Tanto affetto per il generale, che dribbla le domande dei cronisti, accompagnato e protetto dai suoi fedelissimi, come Fabio Filomeni dell'associazione Il mondo al contrario. (Tiscali Notizie)
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"Non c'è Pontida senza Belotti", dice sconsolata una militante leghista delle origini sul pratone già dalle nove del mattino. Lui, anche ex-deputato leghista, minimizza: "Non c'è nessun problema, dopo tanti anni si può cambiare, adesso vado al bar a lavorare". (la Repubblica)
Sotto il sole e il pratone infangato per l’umidità della notte, Pontida è pronta ad accogliere il popolo della Lega. E in attesa del leader Matteo Salvini e degli ospiti sovranisti da mezza Europa, per ora nel paesino della Bergamasca dominano gli slogan pro Autonomia e in difesa del segretario, che rischia 6 anni di carcere con l'accusa di sequestro di migranti a Lampedusa. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Si è presentato a Pontida vestito da carcerato, con una tuta e un cappellino a righe bianche nere e orizzontali, Michele Leombruno, vicesindaco di Serra Capriola, in provincia di Foggia, sul pratone di Pontida, in occasione del raduno leghista. (Corriere TV)
Debutto da star dal palco di Pontida per Roberto Vannacci, che intorno a mezzogiorno è intervenuto per la prima volta al raduno leghista dopo i ministri del Carroccio e prima dei big sovranisti europei Viktor Orban e Geert Wilders. (La Stampa)
Sotto il sole e il pratone infangato per l'umidità della notte, Pontida è pronta ad accogliere il popolo della Lega. E in attesa del leader Matteo Salvini e degli ospiti sovranisti da mezza Europa, per ora nel paesino della Bergamasca dominano gli slogan pro Autonomia e in difesa del segretario, che rischia 6 anni di carcere con l'accusa di sequestro di migranti a Lampedusa. (IL GIORNO)
Il grande giorno di Pontida, oggi domenica 6 ottobre. Tutti sul pratone, il rituale raduno della Lega, oggi più che mai stretta attorno al leader, Matteo Salvini, su cui pende la richiesta di condanna a sei anni nell'ambito del processo Open Arms, oltre alla richiesta di risarcimento avanzata dalle parti civili pari a oltre un milione di euro. (Liberoquotidiano.it)