L'UNICEF sulla recente escalation di violenza nel nord-ovest della Siria
In Siria, i bambini stanno affrontando una delle emergenze più complesse al mondo, una combinazione di ostilità prolungate, ripetuti sfollamenti di civili, recessione economica, epidemie di malattie e terremoti devastanti. L'UNICEF chiede a tutte le parti di cessare immediatamente le ostilità e di adottare tutte le misure possibili per garantire la sicurezza e il benessere di ogni bambino in Siria colpito da questo conflitto. (UNICEF Italia)
La notizia riportata su altri media
La Guerra del Medio Oriente, a lungo evocata e temuta, alla fine non è scoppiata. Ma dal focolaio acceso il 7 ottobre del 2023 a Gaza, le fiamme si sono allargate al modo dei cerchi creati da un sasso in uno stagno. (Avvenire)
Sono quasi 50mila le persone sfollate in Siria negli ultimi giorni. Per la cronaca, “al 30 novembre, più di 48.500 persone erano sfollate, un forte aumento rispetto alle 14mila registrate il 28 novembre”, secondo l’Ocha, il cui responsabile Tom Fletcher ha espresso preoccupazione per la situazione di decine di migliaia di persone in procinto di fuggire. (L'Opinione)
Dopo la tempesta della conquista di Aleppo da parte di forze jihadiste filo-turche e l'apparizione mediatica del presidente siriano Bashar al Assad a Damasco, le pedine sullo scacchiere siriano sono tornate a muoversi in modo frenetico. (La Stampa)
"È passata una settimana da quando il conflitto si è intensificato in Siria. Più di 115.000 persone sono sfollate a Idlib e nel nord di Aleppo", ha detto David Carden, vice coordinatore umanitario regionale delle Nazioni Unite per la crisi in Siria, dopo una visita a Idlib. (Gazzetta di Parma)
Oltre 500 morti negli scontri armati in Siria, l'associazione della presidente Rasha Alhaj Youssef Lepidi dall'Aquila risponde all'appello sulla “de-escalation delle armi". (Il Capoluogo)
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