La Cina ricorre al Wto contro i dazi europei (fino al 45%) sulle sue auto elettriche
Pechino ha inoltrato un ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro i dazi sulle auto elettriche varati dall’Unione europea. La Cina, stando alla nota del ministero del Commercio, ha portato il caso dinanzi al meccanismo di risoluzione delle controversie per “salvaguardare gli interessi di sviluppo” dell’industria dei veicoli elettrici, ribadendo “la forte opposizione ai dazi Ue” visti come “protezionismo commerciale in nome della compensazione” antisussidi. (Il Fatto Quotidiano)
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È stato dall’inizio un progetto in cui la smania di potere si confondeva con la strategia industriale: il piede nella porta di Pechino in Italia, dopo l’uscita di quest’ultima dalla Via della Seta. Il 10 ottobre il ministero del Commercio cinese, secondo Reuters, ha convocato i principali costruttori auto del Paese — inclusa Dongfeng Motor, il gruppo a totale controllo pubblico — e ha impartito loro un’istruzione: congelare gli investimenti nei Paesi che hanno votato a favore dei nuovi dazi europei sulle auto elettriche cinesi. (Corriere della Sera)
Dopo averlo annunciato, la Cina ha presentato un reclamo ufficiale al Wto, (l’Organizzazione mondiale del commercio) contro la Ue. In pratica, ha denunciato Bruxelles per i dazi “definitivi” sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi. (Vaielettrico.it)