Stellantis, Elkann davanti a scelte cruciali nel post-Tavares

La crisi del settore automobilistico ha messo sotto pressione l’industria e il suo indotto in Europa e negli USA, evidenziando la difficoltà dei costruttori nel gestire una trasformazione epocale della catena del valore. In questo contesto, John Elkann, presidente del consiglio di amministrazione di Stellantis NV STLAM, come sottolinea il Corriere della Sera, si trova di fronte a decisioni fondamentali per il futuro della società, dopo l’uscita turbolenta dell’amministratore delegato Carlos Tavares (Morningstar)

Su altri media

Con un annuncio a sorpresa, il Gruppo automobilistico ha comunicato che il Consiglio di Amministrazione ha accettato le dimissioni del manager portoghese dal ruolo di Chief Executive Officer con effetto immediato. (HDmotori)

Carlos Tavares , ceo del gruppo automobilistico Stellantis , ha rassegnato domenica sera le dimissioni e il consiglio di amministrazione le ha accettate, a sorpresa e in anticipo rispetto al previsto. (Il Sole 24 ORE)

“La verità è una situazione complessa, ma anche un oggetto misterioso”, scrivevamo raccontando del nervosismo di Carlos Tavares al recente salone dell’auto di Parigi lo scorso ottobre. Del suo isolamento rispetto alle prese di posizione di tutti gli altri costruttori automobilisti europei, più interessati ad un rallentamento sulla via dell’elettrico obbligatorio dal 2035. (La Gazzetta dello Sport)

I sindacati e la politica: “Ora un cambio di passo in Stellantis”

Il processo per la nomina di un nuovo CEO permanente, si legge nella nota, è già in corso, gestito da un comitato speciale del consiglio, e si concluderà entro la prima metà del 2025. (Finanza Repubblica)

Una presa d’atto di quelle «vedute differenti» che il senior independent director di Stellantis, Henri de Castries, ha spiegato essere … Stellantis, si cambia. (La Stampa)

Una delle ultime uscite di Tavares come ad è stata l’audizione in Parlamento, dove lo stesso manager portoghese, alla fine, prima di lasciare Montecitorio, aveva detto di sentire “rabbia e livore da parte dei deputati e senatori”. (la Repubblica)