Abusi sulle Farfalle, intercettazioni shock

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
SPORT

Le intercettazioni telefoniche emerse dall'inchiesta sugli abusi nella ginnastica ritmica italiana rivelano un quadro inquietante. Le conversazioni, che coinvolgono figure di spicco della Federazione Ginnastica Italiana (FGI), mostrano come le testimonianze e le denunce delle atlete siano state gestite in modo discutibile. In particolare, alcune frasi pronunciate dall'avvocato Michele Rossetti, procuratore federale della FGI, hanno suscitato forte indignazione. Rossetti, in una telefonata, ha suggerito di "aspettare il momento giusto per dargli una bastonata sulla testa", riferendosi alle atlete che avevano denunciato gli abusi.

Le intercettazioni, raccolte dai pm di Monza, comprendono oltre 350 pagine di atti giudiziari. Tra queste, emergono anche dichiarazioni del presidente della FGI, Gherardo Tecchi, che in una conversazione con il consigliere Armando Guidi, ha affermato: "Bisogna aspettare, quando è ora dargli una bastonata nella testa". Queste parole, rivolte alle ginnaste Anna Basta e Nina Corradini, che avevano denunciato maltrattamenti e abusi psicologici da parte dell'allenatrice Emanuela Maccarani e dell'assistente Olga Tishina, hanno sollevato un'ondata di sdegno.

L'inchiesta, avviata a seguito delle denunce delle due giovani atlete, ha portato a una ammonizione per Maccarani e all'assoluzione di Tishina. Tuttavia, le intercettazioni rivelano un atteggiamento ostile nei confronti delle denunciatrici, definite da Rossetti "due stronze". Questo linguaggio, oltre a essere inappropriato, mette in luce un tentativo di screditare le vittime e di minimizzare le loro accuse.

Le frasi intercettate, che includono espressioni come "fare terra bruciata intorno alle due Farfalle", indicano una strategia volta a isolare e intimidire le atlete che hanno avuto il coraggio di parlare.