La zona grigia di Primo Levi ed il concetto di buonsenso di Salvini
Di Rosamaria Fumarola È cosa piuttosto frequente accendere la tv e sentire il nostro Matteo Salvini, appena assolto per la vicenda della Open Arms, parlare di difesa dei confini italiani. Non è mia intenzione tuttavia commentare la propaganda salviniana su questo tema. Mi interessa invece sottolineare l’altra questione cara al leader della Lega ed ai suoi elettori, cioè la strenua difesa della famiglia, in un momento storico quale quello che viviamo, in cui il concetto di famiglia appare piuttosto sfumato. (IlSudest)
Ne parlano anche altre testate
Non lascia. Neanche dopo lo stop recapitato forte e chiaro al vicepremier dalla Lapponia, prima che Giorgia Meloni ripartisse alla volta di Vilnius: «Oggi sia io che Salvini siamo contenti dell'ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell'Interno» Piantedosi. (ilmessaggero.it)
«Mi pare che la Cassazione abbia dato ragione al governo, è diritto dei governi stabilire quali siano i Paesi sicuri» mentre i giudici possono «entrare nel singolo caso, non disapplicare in toto». «Ho convocato per domani una riunione sul tema dell'Albania per capire come procedere». (Corriere della Sera)
"Lo dico con chiarezza: la Lega oggi non può prescindere da Matteo e dal progetto di un partito nazionale e identitario, che difende le proprie comunità. Il sottosegretario leghista al Lavoro, Claudio Durig… (L'HuffPost)
Ha "festeggiato" con un video autocelebrativo sui social e con un bagno di folla. L'assoluzione nel processo Open Arms, per le vicende del 2019 quando era ministro dell'Interno, hanno dato nuova linfa al vicepremier Matteo Salvini. (Today.it)
Cosi' la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rispondendo a una domanda sulla possibilita' che il vicepremier leghista possa tornare al Viminale, al termine del vertice Nord-Sud a Saariselka, nella Lapponia finlandese. (Tiscali Notizie)
Saariselkä (Finlandia). Nella risposta che Giorgia Meloni aveva preparato con cura in vista della conferenza stampa finale del vertice in Lapponia, c’è un doppio sottinteso. (La Stampa)