Se Alain Delon era omofobo, allora non era un grande attore?
Se Alain Delon era omofobo, allora non era un grande attore? Ormai sappiamo che, quando accade un evento che attira l’attenzione dei media, se c’è la possibilità di scegliere tra il parlare dei suoi aspetti rilevanti e il polemizzare su stupidate, sceglieremo sempre la seconda. Di conseguenza, alla morte del titanico attore Alain Delon, diverse riviste online e singoli utenti, molti dei quali appartenenti alla comunità LGBT, invece di ricordare la carriera dell’attore – o, al limite, semplicemente tacere – hanno scelto di usare la scusa della sua morte per riesumare sue dichiarazioni passate sull’omosessualità, ricordando a tutti che in realtà era un omofobo; oppure di commentare questa perdita tirandoci in mezzo la mascolinità tossica di cui l’attore sarebbe stato simbolo. (Today.it)
Ne parlano anche altri media
Morendo, Alain pone fine al meraviglioso capitolo di un’epoca di cui è stato un sovrano monumento. Ha rappresentato il meglio del “cinema-prestigio” della Francia, l’ambasciatore dell’eleganza, del talento, della bellezza. (Barbadillo)
«A causa del troppo dolore», l'attrice Claudia Cardinale non parteciperà questo pomeriggio al funerale di Alain Delon, nella cappella privata della proprietà dell'attore a Douchy. Delon, morto la scorsa domenica all'età di 88 anni, dovrà essere sepolto oggi, 24 agosto, in privato al termine di una cerimonia celebrata dall'ex vescovo Jean-Michel Di Falco, a lungo considerato il cappellano delle celebrità. (Corriere della Sera)
La videobiografia Alain Delon, guarda gli amori e la carriera del divo francese. Solo una cinquantina, tra figli, familiari e amici hanno potuto fare ingresso nella villa a La Brulerie, a sud di Parigi, per dirgli addio. (OGGI)
Il ballo finisce in un pomeriggio soffocante della Francia centrale nella cappella della tenuta di La Brulerie, a Douchy, fatta costruire per sé e i suoi cani. Nel 2011 Alain Delon sorrideva davanti al proprio mausoleo dicendo di non avere paura della morte. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ogni estate spero che questa sia l’estate in cui riscopriamo La piscina di Jacques Deray e lo riconosciamo come uno dei film europei più belli, avveniristici e influenti del Novecento. (Rivista Studio)
Nessun cellulare: foto vietate. L’addio ad Alain Delon è stato una cerimonia privata, intima, per pochi. (Il Fatto Quotidiano)