Ore decisive a Baku nei negoziati per un accordo sulla finanza climatica
Di Pierluigi Sassi Si sono spente le luci nell’area padiglioni che fino a ieri ha animato i negoziati per il clima della Cop29. E bisogna ammettere che un pizzico di malinconia è sceso nei cuori delle migliaia di persone, venute a partecipare al momento più significativo dell’anno per le decisioni sul clima. Oltre 65mila presenze — seconde solo alle 83mila della Cop28 di Dubai, che si conferma quindi la Cop più partecipata di sempre — hanno animato, in modo davvero sorprendente, la green e la blue zone dello Stadio Olimpico di Baku con decine di migliaia di eventi. (Vatican News - Italiano)
Su altre testate
La chiusura prevista per venerdì 22 novembre è stata spostata a sabato 23. La Conferenza Onu sul clima in Azerbaijan slitta di un giorno. (Il Sole 24 ORE)
È il monumento alla nazione asiatica che ha dato il via all’«oil boom» ben prima che Winthrop Rockfeller iniziasse a sforacchiare il Texas. Alle porte di Baku, pompano ancora centinaia di trivelle nella zona di Bibi-Heybat, distante appena 20 chilometri dallo stadio olimpico dove sono rinchiusi da dodici giorni, come in una bolla asfissiante, i negoziatori della Cop29 per discutere di transizione energetica e finanza climatica. (Corriere della Sera)
Nell'ultimo giorno della COP29 a Baku, Azerbaigian, i negoziati sul clima sono segnati da tensioni e rallentamenti. Al centro del dibattito, un accordo sul finanziamento climatico destinato a sostenere i paesi in via di sviluppo colpiti duramente dal riscaldamento globale. (Tiscali Notizie)
I Paesi più sviluppati, quelli dell’Unione Europea e gli Stati Uniti in testa, hanno giocato le loro carte in quella che doveva essere l’ultima giornata della COP29, la conferenza dell’ONU sul clima in corso a Baku (rsi.ch)
Poi, la riunione plenaria con i delegati di tutto il mondo è stata spostata a questa mattina, segno della distanza tra le parti del negoziato: la Cop29 di Baku, il summit delle Nazioni Unite sul clima, si sarebbe dovuto concludere ieri e invece alle 20. (Il Fatto Quotidiano)
L’obiettivo primario di questa edizione è ambizioso: trovare un compromesso sui finanziamenti climatici necessari per supportare i paesi più vulnerabili, garantendo loro un ruolo attivo nella transizione ecologica globale. (Today.it)