Foto di reperti sul mercato nero portano al recupero di manufatti etruschi per 8 milioni di euro
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Foto di reperti sul mercato nero portano al recupero di manufatti etruschi per 8 milioni di euro Le foto hanno portato i carabinieri a uno dei più importanti recuperi di manufatti etruschi mai realizzato durante un’azione investigativa. È accaduto in Umbria in alcuni terreni nel comune di Città della Pieve, in provincia di Perugia. Due persone indagate. Iscriviti a RUMORE, la newsletter di Fanpage (Fanpage.it)
Ne parlano anche altri giornali
"Il ritrovamento e' eccezionale, si tratta di opere di cui si parlera', le notizie migliori arriveranno dopo il restauro, a impatto visivo si nota la qualita' enorme del rinnovamento. Non sono qui per parlare di Sgarbi, ci sara' occasione per un confronto. (Tiscali Notizie)
In particolare, venivano individuate quali eventuali responsabili due persone, nei confronti delle quali si procede per i reati di furto e ricettazione di beni culturali e soprattutto sequestrate 8 urne litiche etrusche, due sarcofagi e il relativo corredo funerario di età ellenistica del III secolo a. (CremonaOggi)
Sequestrati importanti reperti archeologici etruschi reperiti a seguito di scavi illegali in Città della Pieve, in provincia di Perugia. Due persone risultano responsabili per i reati di furto e ricettazione di beni culturali e soprattutto con il sequestro di 8 urne litiche etrusche, due sarcofagi e il relativo corredo funerario di età ellenistica del III secolo a. (LAPRESSE)
Reperti etruschi recuperati in Umbria dai Carabinieri, eccezionale valore 19 novembre 2024 di Nicola Barone (Il Sole 24 ORE)
"Se ne parlerà a lungo considerando la bellezza e la qualità delle opere ritrovate". (ilmessaggero.it)
Droni, intercettazioni telefoniche, indagini sul web. Chi investiga nel complesso mondo del mercato clandestino dell’archeologia ( in questo caso i carabinieri della sezione archeologia del Comando Tutela Patrimonio Culturale) deve ricorrere agli strumenti della contemporaneità per battere sul tempo chi vorrebbe rivendere pezzi della nostra storia e della nostra identità. (Corriere Roma)