Rinnovi di contratto: i nuovi aumenti CCNL

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PMI.it ECONOMIA

Rinnovi e aumenti salariali nei Contratti Collettivi Nazionali, i dati ISTAT di autunno: aumenta la retribuzione e si riduce il gap con l'inflazione. Sono otto i Contratti Collettivi Nazionali recepiti nel corso del terzo trimestre 2024, mentre ammontano a 46 i CCNL in vigore alla fine di settembre, coinvolgendo circa 6,2 milioni di dipendenti, pari al 47,5% dei dipendenti per la parte economica e al 45,8% per il monte retributivo complessivo. (PMI.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Nel terzo trimestre 2024, inoltre, per il totale economia, la crescita delle retribuzioni Non solo le buone notizie sul fronte del mercato del lavoro. (Secolo d'Italia)

L’Osservatrio JobPricing ha concluso la ricognizione “interim” che consente di avere una prima rilevazione dell’andamento degli stipendi al giugno del 2024, in attesa dei dati consolidati nel consueto report annuale. (la Repubblica)

I ritardi nel siglare un accordo spesso portano a scioperi ed agitazioni, anche se rispetto agli scorsi anni, i tempi di attesa si sono ridotti di quasi la metà. – E’ una platea molto vasta, che copre oltre la metà dei dipendenti italiani, quella ancora non interessata dal rinnovo dei contratti collettivi di lavoro. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L’hanno ripetuto in ogni modo la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la ministra del Lavoro, Marina Calderone, quando bisognava cancellare la proposta delle opposizioni dei 9 euro l’ora come minimo per ogni lavoratore. (LA NOTIZIA)

Nel 2024, la retribuzione annua lorda media (RAL) nel settore privato ha raggiunto i 31.466 euro, segnando un incremento del 2% rispetto all’anno precedente Nella prima metà del 2024, gli stipendi italiani hanno mostrato un leggero miglioramento in termini di potere d’acquisto, sebbene il divario con l’inflazione rimanga significativo quando si esaminano gli ultimi anni. (Associated Medias)

Alla fine di settembre 2024, i 46 contratti collettivi nazionali attivi per la parte economica coprivano il 47,5% dei lavoratori dipendenti, equivalenti a circa 6,2 milioni di persone, e rappresentavano il 45,8% del totale delle retribuzioni. (Infoinsubria)