Fagioli, Miretti e Nicolussi Caviglia brillano lontano da Torino: sono dei rimpianti per la Juventus?

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ilBianconero SPORT

Dopo l'Atalanta, ecco la Fiorentina. La Juventus, ancora una volta, si trova costretta a fare i conti con un'altra, clamorosa e incredibile, debacle in campionato. Dopo lo 0-4 dell'Allianz Stadium contro l'Atalanta, è arrivato anche il pesantissimo tonfo di Firenze. Un crollo inspiegabile e che si ripercuotre in maniera molto pesante sulla classifica dei bianconeri.La squadra di Thiago Motta, al quale è stata confermata la fiducia direttamente dal Football Director, Cristiano Giuntoli, è infatti scivolata al quinto posto in classifica, distante un solo punto dal Bologna e con nove partite ancora da disputare. (ilBianconero)

Su altre fonti

Dean Huijsen convocato con la nazionale maggiore spagnola, certificazione di esplosione del difensore 19enne che con il Bournemouth si è subito imposto e che quindi prelude a una possibile asta estiva. (Tutto Juve)

Domenica all’Artemio Franchi i cuori bianconeri hanno assistito inermi alla danza della Fiorentina, trascinata da molte vecchie conoscenze: Rolando Mandragora - in gol -, Nicolò Fagioli (doppio assist) e Moise Kean, autore di una rete in fuga solitaria poi giustamente annullata. (La Gazzetta dello Sport)

Calcisticamente parlando, Nicolò Fagioli è ufficialmente rinato domenica 16 marzo 2025. Quella che fino a poche settimane fa era la "sua" Juventus, ma che gli ha girato le spalle quasi senza preavviso. (Sport Mediaset)

«Mi sono riappropriato della mia vita... Fiorentina, Fagioli si racconta (Fantacalcio ®)

– Dopo una vittoria, soprattutto se roboante come quella per 3-0 contro la Juventus di Thiago Motta, occorre voltare pagina e non cullarsi sugli allori, ma l’onda di questo trionfo (anticipato dalla brillante qualificazione ai quarti di Conference League) sarà lunga visto che adesso c’è la sosta e i viola torneranno in campo domenica 30 marzo (ore 15) con un’altra partitissima, quella contro l’Atalanta di Gasperini. (Quotidiano Sportivo)

Nel senso: tutti gli appigli sono ormai perduti, non c'è modo di salvare il salvabile e - soprattutto - sul banco degli imputati, oltre all'allenatore, finisce in particolare chi ha preso le decisioni sul mercato. (Calciomercato.com)