“Sono una sopravvissuta”: la testimonianza in piazza per il 25 novembre
“Sono una sopravvissuta”. C’era un cartello giallo, con una scritta nera… anzi no, questa volta è rossa, colore che simboleggia la lotta delle donne, il sangue che hanno versato per mano di uomini violenti o assassini. Spicca in piazza della Signoria a Firenze, dove si stava svolgendo la manifestazione di QNxleDonne e Comune in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, quella giovane signora con una felpa colorata, sguardo serio e quel manifesto con quelle poche parole: “I am a survivor” (anche se, nota qualcuno, manca una R, ma non è un piccolo errore che ne sminuisce il significato). (Luce)
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Sede rinnovata e nuovi servizi per la clientela, grazie al Progetto Polis. Sassari. (SARdies.it)
Sassari. Poste Italiane comunica che presso l’ufficio postale di via Alghero a Sassari è stato installato ed è già operativo un nuovo impianto di climatizzazione, in grado di ottimizzare il microclima interno sia negli ambienti aperti al pubblico sia nei locali utilizzati esclusivamente dal personale. (SARdies.it)
Questa immagine stratificata continua con i livelli intermedi, come quello del carico mentale, in cui si concentra il lavoro invisibile che le donne devono portare avanti ogni giorno nella gestione della casa, della famiglia, della quotidianità, per il solo motivo di appartenere al genere. (Valigia Blu)
“Non c’è solo la questura in prima linea contro la violenza, ma anche le scuole, gli insegnanti e le famiglie – ha spiegato il questore di Piacenza Ivo Morelli -. (Libertà)
Inizia con questo slogan la manifestazione di lunedì 25 novembre in centro a Bergamo, organizzata per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e di genere. Un corteo promosso dalla Rete bergamasca contro la violenza di genere che è partito alle 18: sono migliaia le donne che hanno sfilato e sono giunte in piazza Pontida dove sono state stimate circa 2 mila persone. (L'Eco di Bergamo)
La scelta della data è un omaggio alle sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, barbaramente uccise il 25 novembre 1960 dagli agenti del regime dittatoriale di Rafael Trujillo. (Consiglio Regionale Friuli Venezia Giulia)