Pier Ferdinando Casini: «Netanyahu pernicioso ma non è come Hamas»
Presidente Casini, la Corte penale internazionale ha fatto bene o male a chiedere l'arresto di per Netanyahu? «Ritengo la politica di Netanyahu perniciosa per lo Stato d'Israele. E credo che avere tollerato in questi anni il massiccio flusso di denaro ad Hamas da parte del Qatar, solo per indebolire l'Autorità palestinese e per rendere inattuabile la soluzione di due popoli e due stati, sia la matrice di tutti gli errori. (ilgazzettino.it)
Ne parlano anche altre fonti
Finalmente, dopo sei mesi di attesa, la Corte penale internazionale si è decisa ad emettere i mandati di cattura nei confronti dei due principali responsabili del genocidio del popolo palestinese tuttora in corso, e cioè il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della difesa Yoav Gallant. (Il Fatto Quotidiano)
Venerdì, a caldo, il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini aveva annunciato che non vede l’ora di invitare il premier israeliano in Italia dove sarà “il benvenuto”. Governo Meloni sempre più spaccato dopo il mandato d’arresto della Corte penale internazionale nei confronti di Benjamin Netanyahu (Il Fatto Quotidiano)
Davvero vogliamo riaprire la pagina infame delle leggi razziali che Schlein e compagni riabilitano chiedendo l'applicazione delle scelte antisemite della Corte dell'Aia? Tra l'altro è pura schermaglia teorica: il capo del governo di Israele non è così scemo da passare da Roma a verificare di persona come finirà il grottesco dibattito sulla pelle sua e di uno Stato che non può permettersi di perdere una guerra, perché sarebbe l'ultima. (il Giornale)
Teheran, 25 nov. Secondo la Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, il mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale (Cpi) nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu "non basta" e dovrebbe essere emessa una "sentenza di esecuzione". (il Dolomiti)
Trovo insopportabile questo approccio tranchant, perché credo nella responsabilità di chi ha a cuore la verità e l’immagine delle istituzioni. In democrazia, ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, incluso dissentire da chi ha descritto Benjamin Netanyahu come una vittima, giustificando persino la frase apparsa su alcuni giornali: “l’Aia legittima la caccia all’ebreo”. (Avanti Online)
Dalla Corte dell’Aja «una decisione doveva arrivare, visto che c’era un giudizio pendente. È interessante che l’accusa non sia di genocidio, ma di crimini contro l’umanità e crimini di guerra. E riflettiamo sul fatto che basta l’eccidio di civili per rientrare in questi casi». (Open)