Squid Game, le vere origini della serie

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Negli anni '80, la Corea del Sud, pur attraversando un periodo di crescita economica senza precedenti, era segnata da profondi disagi politici e sociali. In questo contesto, si colloca la tragica vicenda di Brothers Home, un istituto che, sotto la facciata di un centro di riabilitazione, nascondeva orrori indicibili. Conosciuto anche come "Brothers Welfare Center", questo luogo divenne tristemente famoso per gli abusi e le violenze perpetrate sui suoi ospiti, molti dei quali erano senza fissa dimora o orfani. Le indagini successive rivelarono che almeno 657 persone persero la vita a causa delle condizioni disumane e delle torture subite all'interno dell'istituto.

Questi eventi, sebbene non direttamente collegati alla trama di Squid Game, hanno sicuramente influenzato la narrazione della serie, che esplora temi di disperazione, sopravvivenza e ingiustizia sociale. La serie, creata da Hwang Dong-hyuk, ha saputo catturare l'attenzione del pubblico globale, non solo per la sua trama avvincente, ma anche per la sua capacità di riflettere su questioni sociali profonde e complesse.

Con l'annuncio della terza stagione, i fan sono in trepidante attesa di scoprire come si evolveranno le vicende dei protagonisti. Tuttavia, Hwang Dong-hyuk ha già dichiarato che questa non sarà la fine dell'universo di Squid Game, lasciando intendere che potrebbero esserci ulteriori sviluppi e sorprese in futuro. Nel frattempo, il casting di TOP, nonostante le critiche iniziali, è stato difeso dal creatore, che si è detto molto soddisfatto della scelta.

La seconda stagione, dopo una lunga attesa di tre anni e mezzo, ha lasciato molti interrogativi aperti, alimentando speculazioni e teorie tra i fan. Le sottotrame irrisolte e il finale enigmatico hanno gettato le basi per quella che dovrebbe essere la conclusione della serie nella terza stagione.