"Cambia il paradigma" in Svezia: 30mila euro ai migranti che lasciano il Paese

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il Giornale ESTERI

Emblema del fallimento del multiculturalismo esasperato, la Svezia intensifica gli sforzi sul dossier migranti. Il governo vuole puntare sul rimpatrio volontario e per questo motivo ha deciso di aumentare a 350 mila corone svedesi, circa 30 mila euro, la somma destinata a ogni richiedente asilo che deciderà volontariamente di lasciare il Paese scandinavo. Una svolta significativa, considerando che la Svezia per anni è stata punto di riferimento per aver ospitato persone in fuga dalla guerra o perseguitate. (il Giornale)

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Il governo svedese porterà a 350mila corone (circa 30.700 euro) la somma destinata a ogni migrante che deciderà volontariamente di lasciare il Paese scandinavo, per decenni considerato «una superpotenza umanitaria» per aver ospitato persone in fuga dalla guerra o perseguitate. (ilmessaggero.it)

Gli immigrati che torneranno volontariamente nei loro Paesi di origine dal 2026 avranno diritto a ricevere fino a 350’000 corone (circa 29’000 franchi), molto più di quanto offerto finora. “Siamo nel mezzo di un cambiamento di paradigma nella nostra politica migratoria”, ha detto il ministro delle migrazioni, Johan Forssell. (RSI.ch Informazione)

Il paese scandinavo è stato per decenni visto come una «superpotenza umanitaria», ma nel corso degli anni ha fatto fatica ad integrare molti dei suoi nuovi arrivati. (Corriere del Ticino)

Le difficoltà di integrazione nel Paese scandinavo Il Paese scandinavo è stato per decenni visto come una "superpotenza umanitaria", ma nel corso degli anni ha fatto fatica a integrare molti dei suoi nuovi arrivati. (Sky Tg24 )

Dare più soldi ai migranti che sono disposti a lasciare la Svezia e tornare nel loro Paese di origine: lo hanno battezzato da tempo con il nome di sussidio di emigrazione volontaria e consiste nell'attuazione di una stretta che la Svezia ha approntato, e ora vuole incrementare, sul controllo (Secolo d'Italia)

A lanciare la proposta in questione, che farebbe segnare un drastico cambio di paradigma nelle politiche migratorie del paese scandinavo, per decenni eretto al rango di “superpotenza umanitaria”, ci ha pensato Johan Forsell, ministro delle migrazioni dell’esecutivo svedese, che ha annunciato nel corso di una conferenza stampa l’intenzione di Stoccolma di destinare un ammontare massimo di 350mila corone per ognuno di quei migranti che, a partire dal 2026, opteranno per un ritorno in patria. (Nicola Porro)