Ora il governo Meloni fa sul serio sulle gabbie salariali, l'alternativa della Lega al salario minimo

Fanpage.it INTERNO

L'idea è che bisognerebbe pagare di più i dipendenti che vivono in zone in cui il costo della vita è più alto. Cosa che però finirebbe per aiutare le Regioni del Nord, come avvenuto con le gabbie salariali. Fino a poche settimane fa era solo una proposta della Lega, ma ora è diventata un impegno del governo Meloni (anche se solo formale). (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Sta suscitando un acceso dibattito il provvedimento della Lega, con parere favorevole del Governo, che prevede la differenziazione degli stipendi degli insegnanti sulla base del luogo di servizio e del diverso costo della vita nelle diverse regioni da Nord a Sud. (Oggi Scuola)

Su la Stampa, Chiara Saraceno esordisce con un titolo che chiarisce tutto e sul quale anche noi ci eravamo intrattenuti: “Le gabbie salariali e quell’insana voglia di dividere il paese”, e che così inizia il pezzo: “Mentre il governo ha bloccato la proposta di salario minimo presentata dalle opposizioni sale la voglia di tornare a una qualche forma di gabbie salariali in nome del diverso costo della vita su base territoriale. (Tecnica della Scuola)

Per quanto riguarda i costi della vita relativi alle città metropolitane e in particolare le aree del Nord è evidentemente un tema all’attenzione anche del sindacato perché il fenomeno del precariato che si sposta da sud a nord è un fenomeno molto diffuso. (Tecnica della Scuola)

Sta facendo molto discutere la manovra politica presentata dalla Lega in merito agli stipendi degli insegnanti, che diventerebbero più alti nelle regioni in cui si registra un maggiore caro vita. (Scuolainforma)

Si tenta di passare dal principio dell’uguale per tutti a quello della proporzionalità su base geografica, cioè pensano di diversificare le retribuzioni nel nostro paese, così come esisteva nel dopoguerra”. (LuccaInDiretta)

Prima considerato un cavallo di battaglia esclusivo della Lega, l'opinione sulla questione sembra ora condivisa dalla maggioranza: le retribuzioni dei dipendenti pubblici e privati dovrebbero essere adeguate al contesto geografico in cui risiedono. (QuiFinanza)