Clima, Greenpeace Italia e Recommon: «Fissata l’udienza con cui la cassazione deciderà se in Italia è possibile avere giustizia climatica»
Mentre la COP29 in corso a Baku si accinge a concludere i suoi lavori, Greenpeace Italia e ReCommon rendono noto che il prossimo 18 febbraio la Cassazione si riunirà a Sezioni Unite per stabilire se anche in Italia, come già succede all’estero, sia possibile o meno intentare una causa climatica che accerti le responsabilità delle aziende inquinanti per gli eventi climatici estremi, come alluvioni e siccità, dovuti al riscaldamento globale, che stanno colpendo sempre più spesso e sempre più duramente anche il nostro Paese. (Greenpeace)
Su altre fonti
Un brulicare di persone, la sala della plenaria – in questi giorni semivuota – stracolma, gli osservatori e la stampa in fila in attesa di entrare mentre dentro, uno dopo l’altro, tutti i Paesi del mondo – quasi non fossero loro a negoziare – si lamentano della prima bozza di accordo nata alla Cop29 di … (Il Fatto Quotidiano)
(ANSA-AFP) - La Cina ha respinto la bozza di accordo sulla finanza climatica, diffusa stamani alla Cop29 di Baku dalla presidenza azera. Xia ha ribadito il no del suo paese al testo che obbigherebbe la Cina a contribuire agli aiuti finanziari verso i paesi via via di sviluppo, mentre l'Europa e altri paesi ricchi vorrebbero includere i fondi già erogati da Pechino nell'obiettivo di finanza climatica. (Tiscali Notizie)
Le delegazioni hanno cominciato a giocare le loro carte, ma queste non combaciano: l’alleanza di 134 Stati del sud del globo chiede a UE, USA e Giappone in particolare 500 miliardi di dollari all’anno fino al 2030. (rsi.ch)
Una bozza di accordo dove non c’è traccia di accordo. Si presenta così il testo che la presidenza della Cop29 diffonde a poco più di 24 ore dalla fine della conferenza che deve trovare un nuovo obiettivo per la finanza climatica. (Sky Tg24 )
La Cop29 è fallita, come accade da almeno dieci anni a questi summit. Ma nessun Paese ricco intende aprire il portafoglio, perché nessun Paese ricco vuole cambiare il proprio modello di sviluppo e di conseguenza nessun Paese ricco permette che lo cambino i Paesi poveri. (L'Eco di Bergamo)
Da lì in poi si parla di “Goal”, obiettivi, e le strade si dividono tra i due schieramenti: Sviluppati contro In via di sviluppo. È arrivata all’alba di Baku la bozza di “disaccordo” della Cop29. (la Repubblica)