Smantellata un'associazione terroristica pro Al Qaeda, cinque misure cautelari

Il Ros dei carabinieri sta dando esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bologna su richiesta della Procura bolognese, Dipartimento antiterrorismo che ha diretto, con il coordinamento della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, un'indagine nei riguardi di cinque giovani di origine straniera residenti a Bologna, Milano, Udine e Perugia ritenuti, a vario titolo, responsabili di avere costituito ovvero fatto parte di un'associazione terroristica dedita alla promozione, al consolidamento e al rafforzamento delle formazioni terroristiche "Al Qaeda" e "Stato Islamico". (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altri media

I militari hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal gip del Tribunale di Bologna nell’ambito di indagini coordinate dal Dipartimento Antiterrorismo della Procura bolognese, nei confronti di cinque giovani di origine straniera, tutti under 30, residenti nelle province di Bologna, Milano, Perugia e Udine (Il Fatto Quotidiano)

Quattro degli indagati sono accusati di aver costituito un’associazione terroristica di matrice jihadista denominata “Da’wa Italia”, affiliata ad Al Qaeda e allo Stato Islamico, volta alla propaganda e al reclutamento di nuovi adepti. (TuttOggi)

Davanti al gip, Andrea Salvatore Romito, domani sarà subito chiamata a rispondere la giovane di 22 anni di origini pakistane ma residente a Bologna, ritenuta al vertice della formazione terroristica. (Corriere della Sera)

TikTok, jihad e integralismo: come funzionava la banda della Da'wa, i giovanissimi arrestati per terrorismo tra Bologna e Spoleto

Era appena rientrata dal Pakistan, suo Paese d'origine, la ragazza 22enne arrestata dai carabinieri alla vigilia di Natale nell'indagine su una presunta organizzazione terroristica per il... (Virgilio)

Nessuna amicizia, se non quelle virtuali, e pochissimi contatti esterni. Eppure, la diciottenne spoletina, di origini algerine, arrestata il giorno della vigilia di Natale dai carabinieri del Ros, nell’ambito di un’indagine della Procura di Bologna, coordinata dalla procura nazionale antimafia e antiterrorismo, sui social non condivideva foto o video divertenti, come fanno gran parte dei suoi coetanei, ma promuoveva la Jihad, la guerra santa contro gli infedeli. (ilmessaggero.it)

Giovanissimi, bravi con i social, specialmente su TikTok, ed estremamente religiosi. Questi i profili, riportati da Ansa, che emergono dal gruppo “Da’wa” (La chiamata), per cui la Procura di Bologna coordinata dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, ha effettuato cinque arresti in quattro regioni diverse in Italia. (Open)