Il vescovo di Homs: in Siria il Natale coincide con una nuova rinascita
Città del Vaticano «Questo Natale ha veramente un gusto diverso, il più diverso di tutti quelli che abbiamo vissuto in passato». Sono un’altalena le parole di monsignor Yagop Jacques Mourad. Prima ti portano su: «In Siria tutte le chiese quest’anno lo celebrano in un modo davvero speciale, nuovo. La gioia si vede nelle decorazioni, nell’intensità delle preghiere, nella preparazione dei festeggiamenti». (Vatican News - Italiano)
Se ne è parlato anche su altre testate
Durante il regime di Bashar al-Assad, ha spiegato sempre il New York Times, i cristiani potevano esercitare liberamente il loro culto. Secondo il New York Times, nel 2022 i cristiani in Siria erano circa 700 mila. (Corriere del Ticino)
Migliaia di persone sono scese in strada nei quartieri cristiani di Damasco per protestare contro l’incendio di un albero di Natale a Souqaylabiya, vicino ad Hama, quarta città della Siria. «Chiediamo che i diritti dei cristiani siano rispettati», cantano i manifestanti, mentre marciano per le vie della capitale. (Open)
Non si sono limitati solo a quello: oltre ad aver dato alle fiamme l'albero, nella città di Suqaylabiyah, a pochi chilometri da Hama, si sarebbero verificati degli spari di mitragliatrice nella chiesa greco-ortodossa e sarebbero state divelte alcune croci nel cimitero adiacente. (Il Giornale d'Italia)
Proteste a Damasco, in Siria, dove centinaia di cristiani hanno affollato le strade del centro della capitale dopo che un albero di Natale installato nella provincia di Hama è stato bruciato. I manifestanti, con in mano una croce e pregando, hanno marciato attraverso il quartiere cristiano di Bab Touma fino a una chiesa. (LAPRESSE)
Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza nelle zone cristiane di Damasco e in altre città del paese per protestare contro l'incendio di un albero di Natale vicino ad Hama, nella Siria centrale. "Chiediamo i diritti dei cristiani", hanno cantato mentre marciavano attraverso la capitale siriana verso la sede del Patriarcato ortodosso nel quartiere di Bab Sharqi. (La Stampa)