Il caso Santanchè e il premierato forte: spetta a Meloni o alla ministra decidere sulle dimissioni?
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Nella sua video rubrica, «Palomar», Antonio Polito evidenzia una contraddizione tra una recente dichiarazione di Daniela Santanchè e uno dei postulati fondamentali della riforma del premierato tanto voluta dal governo e dalla premier Giorgia Meloni in testa: «Con quella riforma costituzionale non sarebbe lei a decidere se può fare al tempo stessa la ministra e l’imputata, ma Meloni». Il potere di revoca dei ministri distingue un presidente del Consiglio all’italiana – un primus inter pares – da un premier inglese o da un presidente americano: «Giorgia Meloni è una leader più forte di numerosi predecessori – continua – Ciononostante, non può cambiare con un tratto di penna uno o più ministri. (Corriere TV)
Se ne è parlato anche su altre testate
Ma non fa precisazioni sull'altra frase: "Valutare l'impatto delle inchieste sul mio lavoro? Magari lo valuto io!" (Il Fatto Quotidiano)
Nicola Fratoianni, commenta le parole della ministra Santanchè: "Ha qualcosa in mano? Cosa c'entra La Russa? C'è qualcosa che le consente di fregarsene?". (Fanpage.it)
Eppure qualche sassolino alla fine se lo toglie, Daniela Santanchè, in una pausa sigaretta con vista sul Mar Rosso, le casse che sparano Andrea Bocelli e Ana Mena. «Quello che avevo da dire l’ho già detto». (ilgazzettino.it)
GIORGIA MELONI INDAGATA PER IL RIMPATRIO DI ALMASRI: “NON SONO RICATTABILE E NON MI FACCIO INTIMIDIRE”. POI EVOCA IL COMPLOTTO DELLE SINISTRE E DELLA CORTE PENALE. (Il Fatto Quotidiano)
E questo è inaccettabile. E lo diciamo oggi più che mai. (Civonline)
Ricostruzioni fantasiose di mie dichiarazioni che non hanno niente a che fare con me. "I giornali possono scrivere quello che vogliono, anche quelli che non c'erano quando parlavo, ma non scrivere quello che non ho detto. (Tiscali Notizie)