Inflazione, Istat: stabile a giugno (+0,8%)

Inflazione, Istat: stabile a giugno (+0,8%)
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LA STAMPA Finanza ECONOMIA

Stabile l'inflazione a giugno. Secondo le stime dell'Istat il mese scorso l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua come nel mese precedente, confermando la stima preliminare. "La stabilizzazione del ritmo di crescita si deve principalmente al venir meno delle tensioni sui prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+0,3% da +2,2% di maggio), i cui effetti compensano l’attenuazione delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore energetico, dove i prezzi tendono a risalire, pur restando su valori ampiamente negativi (-8,6% da -11,6% del mese precedente)", ha spiegato l'Istituto di statisticaNello specifico, risultano in rallentamento principalmente i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +2,2% a +0,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,3% a +4,0%), dei Beni durevoli (la cui flessione si amplia da -0,7% a -1,0%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +2,2%); per contro, si attenua ancora la flessione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -13,5% a -10,3%), accelerano quelli dei regolamentati (da +0,7% a +3,5%) e dei Beni alimentari lavorati (da +1,8% a +2,0%). (LA STAMPA Finanza)

Su altre fonti

La stabilizzazione dell’inflazione, spiega l’Istat, è principalmente dovuta alla diminuzione delle tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati, che sono scesi dal +2,2% di maggio al +0,3% di giugno. (Finanza.com)

Lo rileva l’Istat. La stabilizzazione del ritmo di crescita “si deve principalmente al venir meno delle tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati (+0,3% da +2,2% di maggio)”, spiega l’istituto di statistica, “i cui effetti compensano l’attenuazione delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore energetico, dove i prezzi tendono a risalire, pur restando su valori ampiamente negativi (-8,6% da -11,6% del mese precedente)”. (Il Fatto Quotidiano)

I dati di giugno, per Udine e Trieste, restano pressoché stabili rispetto al mese precedente. A Udine il rincaro è trainato dai servizi ricettivi e di ristorazione, più 1,1% compensato da un calo dei prodotti alimentari e dei trasporti – 0,7 e -0,6%. (Il Friuli)

Messina, rilevazione territoriale dei prezzi al consumo per il mese di giugno

Tradotto in soldoni, come cerca di fare un’indagine dell’Unione nazionale consumatori elaborando i dati Istat, vuol dire che se la famiglia media italiana ha avuto una spesa aggiuntiva nell’ultimo anno di 188 euro (324 in Veneto, che ha il record dei rincari con un +1,3%) nelle Marche l’aggravio è stato di 147 euro, il nono miglior risultato delle 20 regioni monitorare. (corriereadriatico.it)

Prosegue la frenata dell’inflazione, ma non per le vacanze che continuano a viaggiare ad alta velocità con prezzi fino a cinque volte superiori a quelli dello scorso anno, come denunciano le associazioni dei consumatori. (Il Sole 24 ORE)

L’impianto dell’indagine, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. (StrettoWeb)