Il debutto del neo ministro Giuli alla Camera: "Perfezionerò le nomine di Sangiuliano sull'equilibrio di genere"

Sorrisi, strette di mano e poche parole consegnate ai cronisti che lo hanno pedinato per tutto il pomeriggio, tra Montecitorio e Palazzo Chigi, fino all’ingresso del ministero della Cultura. La prima di Alessandro Giuli in Parlamento come ministro è ambientata in quel fazzoletto di metri in cui sono raccolti i Palazzi della politica. Arriva in anticipo alla Camera, dove deve rispondere per il question time al capogruppo di Italia Viva, Davide Faraone, che lo interroga sulle nomine della Commissione ministeriale per la concessione dei contributi cinematografici, firmate dal suo predecessore al Collegio Romano, Gennaro Sangiuliano, appena prima delle dimissioni. (Gazzetta del Sud)

La notizia riportata su altri media

Incalzato dalle opposizioni sulle nomine last minute firmate dall’ex titolare a poche ore dalle dimissioni - quindici esperti della potente Commissione Cinema che decide quali film d’autore meritano o meno i fondi pubblici - Giuli avvisa: quelle nomine saranno riviste. (ilmessaggero.it)

'Tutte le principali notizie di attualità politica con il primo discorso alla Camera del nuovo ministro della Cultura Alessandro Giuli; lo slittamento della presentazione della nuova... (Virgilio)

“Ci tengo a sottolineare che non mi sento affatto offeso dalle scelte e dall’azione dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano che mi ha preceduto”. (Il Fatto Quotidiano)

Le dimissioni di Gennaro Sangiuliano hanno condotto Alessandro Giuli dritto a via del Collegio Romano, numero 27. Da un ormai ex ministro con origini agnonesi ad un nuovo titolare del dicastero della Cultura che conosce bene la realtà culturale di Pietrabbondante e dell’Alto Molise pentro. (L'Eco dell'Alto Molise e Alto Vastese)

Prima dice di non sentirsi «affatto offeso dall’azione e dalle scelte dell’ex ministro Sangiuliano», che venerdì scorso, in articulo mortis, ha nominato 15 esperti nella commissione chiamata a selezionare i film meritevoli di incassare contributi pubblici. (la Repubblica)

Dopo le proteste di qualche star del cinema, degli operatori, addetti e lavoratori del settore, dei sindacati e delle opposizioni, rimane in sospeso la questione delle nomine nella Commissione “selettivi”, quella che deve scegliere i film a cui concedere una buona fetta di tax credit. (LA NOTIZIA)